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3800km in solitaria..in sella all'XR..

Aperto da XR MAN, Agosto 23, 2014, 13:39:00 PM

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mauri73

Complimenti !!! Grande davvero , sono più di 10 anni che sono intrappolato nella mia attività che grazie a Dio  mi da da mangiare ma allo stesso tempo mi toglie tutto il tempo CGE prima potevo dedicare a queste  cose  :limort:  :-[.......
Comunque complimenti di nuovo , ci vuole coraggio , passione ed una buon conoscenza tecnica per affrontare un viaggio del genere
che l'xr sia con voi !

aral

Aspetto anch'io con ansia il racconto, e comunque complimenti!  ;)

XR MAN

CitazioneComunque complimenti di nuovo , ci vuole coraggio , passione ed una buon conoscenza tecnica per affrontare un viaggio del genere

Ti ringrazio ma per quanto riguarda il coraggio sai siamo in Francia non nel Burundi al limite ti puoi perdere in qualche bosco ma la rimedi sempre, dai..conoscenze tecniche insomma, le mie sono limitate in confronto ai guru qui del forum diciamo il minimo indispensabile, passione invece tanta e poi prendere e partire senza tante seghe e poi si vedrà  ;)



Scusate ma per mettere le foto imageshake non funziona più ? e' diventato a pagamento ? C'è qualche altra maniera ??


Webbo

photobucket e vai tranquillo, devi solo registrarti
Per cortesia non contattatemi in privato (via PM o mail) per aiuto o consulenze tecniche, postate pubblicamente, e se vi posso aiutare lo farò volentieri.


Gogo

Che belle foto.............il brp è la moto più bella e più totale che abbia mai visto.  :-*

Cubanonano

Che gran bel viaggio! :)
Cubanonano ha scritto con Tappoparla
T.S.N.C.

motard73

Complimentoni per la bellaavventura il tuo nick XR MAN ti sta' a pennello........


matteoxr

complimenti! aspettiamo con ansia un report..

maru


beppe_xr

...:aahh:
...accompagnato da :seifuori: ...e tanta invidia per l'impresa!
Grande!

cecco2

I miei più sentiti complimenti.     Saluti da cecco 2

XR MAN

Grazie per i complimenti ma alla fine non è che occorra chissà che cosa, si monta in sella e si da gas (un filo nel mio caso)..

XR MAN

Ho scritto qualche bischerata:

Preparazione moto: solito serbatoio maggiorato IMS, rapporti 15-48 (trittico usato ma in buone condizioni), set borse laterali morbide + borsa da serbatoio Wolfmann. Vecchio gps Garmin (sul quale mi dimenticherò di caricare la mappa della Francia) e cartina Michelin .
Il solito marsupio con attrezzi vari e in più cavi gas, frizione e cuscinetti ruote. A destino mi aspetta un trittico nuovo e olio motore per il cambio, il tutto spedito con i miei familiari.
L'idea è quella di attraversare la Francia fino alla regione della Bretagna sull'Atlantico, attraverso i parchi nazionali Francesi e senza percorrere autostrade e statali trafficate.

Nella luce del tramonto scendo dai 2000mt del Ventoux verso la Provenza, la strada è deserta e fa quasi freddo. Il motore borbotta tranquillo, il suo rombo è diventato una costante in questi giorni. E' bello raccordare queste curve immerse nella campagna francese, domani mi aspetta il canyon del Verdon e quindi l'Italia. Sono di ritorno dalla costa Atlantica in sella all'XR, questa volta impegnata in un'avventura insolita: dalle mulattiere della Toscana alle coste dell'Atlantico. Ma andiamo per ordine:

1° Giorno Mercatale v.p. (FI)-Rousset en Vercors, 760km circa

Un viaggio del genere attraverso sole statali e sterrati non l'ho mai fatto e soprattutto non riesco a rendermi bene conto della tempistica, quanto tempo impiegherò per arrivare sull'Atlantico ? Troverò con facilità un posto per la notte, l'autonomia del serbatoio sarà sufficiente per i tagli attraverso gli sterrati ? Organizzazione zero, si parte e si vede dove si arriva . Il da farsi lo si vedrà strada facendo. Con questi propositi parto di mattina presto direzione Lucca quindi Garfagnana e discesa su Aulla dove prenderò l'unico tratto di autostrada del viaggio di andata direzione Savona. Con la trasmissione allungata tutto sommato la velocità è discreta e riesco a raggiungere rapidamente il casello della città ligure. Da qui raggiungo il Piemonte e decido di entrare il Francia attraverso il Col de Larche.
Bello varcare il confine in sella ad una moto che uso anche in mulattiera e che mi ha portato dalla sabbia della Tunisia alla neve del Sommelier. Durante le brevi soste di solito si avvicina sempre qualcuno incuriosito a chiedermi di che moto si tratta e da dove provengo. I motard francesi salutano tutti indistintamente e, come avrò modo di verificare in seguito, i motociclisti in Francia sono ben visti, addirittura c'è gente che ti saluta sbracciandosi dal giardino di casa ! La strada , scelta sulla cartina prendendo la traccia più remota e tortuosa, è  proprio come la volevo io, intorno a me solo campagna e boschi fittissimi, ogni tanto un villaggetto, traffico zero e benzinai pure ! Decido di andare avanti finchè c'è luce e poi trovare un posto per trascorrere la notte. Arriverò ad un alberghetto alle 22.00 dopo 15 ore di guida e circa 750km percorsi. Sono nei pressi del Col du Rousset a circa 1200mt di altitudine, fa freddo e intorno a me solo il rumore della vecchia fontana in pietra posta al centro del paese di Rousset en Vercors all'interno dell'omonimo parco nazionale.
Bello andare a dormire sapendo che ti attendono giorni di guida attraverso luoghi mai visti prima.
.

2° Giorno Rousset en Vercors – Bourganeuf, 500km circa

Partenza ore 07.00, devo attraversare il Parc des Monts d'Ardeche, un susseguirsi di colline, monti e valli strettissime solcate da un fiume impetuoso, l'Ardèche appunto, che nel corso nei millenni ha scavato un profondo canyon roccioso. La strada si snoda lungo le sponde di questa gola attraversando ogni tanto paesini sperduti, intorno a me solo il verde dei boschi e dei pascoli. La strada pur essendo asfaltata è stretta a tal punto che due auto incrociandosi passano a fatica, in moto è tutto un ¾ marcia, bello senz'altro ma di questo passo sull'Atlantico arrivo a Natale. Giunto sulla sommità di una delle vette più alte il mt Gerbier de Jonc 1500mt circa , tira un forte vento e grosse nuvole compaiono all'orizzonte, decido di scendere quindi verso valle alla ricerca di una strada che mi consenta almeno di inserire la 5° e sperando di evitare il temporale che si va prospettando. Qui la moto inizia a singhiozzare e devo fermarmi a dare un'occhiata, decido di smontare la vaschetta del carburatore e dare un'occhiata ai getti, mentre sono intento ad armeggiare avverto distintamente quell'odore tipico di asfalto bagnato estivo foriero di acqua a secchiate e puntualmente cosi è stato. C'è poco da fare, la prendo tutta e quindi rimonto la vaschetta dopo aver dato una pulita ai getti. Inveisco contro il meteo ignaro che il peggio deve ancora avvenire. La moto parte e funziona perfettamente, sono galvanizzato e penso che forse già l'indomani sarò in vista dell'Atlantico. Una salita tutta tornanti mi porta dal fondovalle all'ingresso del Parc des Volcans d'Auvergne, un immenso altopiano a circa 1000mt di altitudine, al centro del Massif Central, completamente spoglio di vegetazione, solo pascoli a perdita d'occhio punteggiato qua e la da villaggi in pietra. Fa freddo e grossi nuvoloni neri stanno scaricando acqua in lontananza, ovviamente io devo andare in direzione del temporale. Indosso il leggero antipioggia e dopo circa 20km sono in mezzo all'uragano, la strada scompare sotto l'acqua, sono circa le 16.30 ma diventa tutto buio e le poche auto sono ferme in mezzo alla carreggiata io non so cosa fare, ripari non ce ne sono, il vento da forte diventa qualcosa mai visto da me prima, quasi impossibile stare in piedi. Mi allontano dalla strada perché temo di essere investito, mi inoltro nei campi circostanti riparandomi dal vento dietro un terrapieno, sdraio per terra la moto e mi sdraio anche io. La pioggia aumenta di intensità, non riesco a vedere oltre pochi metri da me, in cielo è tutto un crepitare di fulmini e boati di tuono, sono fradicio e infangato lo sconforto è massimo mi vengono in mente tutte le peggiori notizie sulle catastrofi meteorologiche, sui fulmini che talvolta colpiscono qualche malcapitato. C'è poco da fare, aspetto che la pioggia diminuisca.  Con la stessa velocità con cui era comparso il temporale improvvisamente cessa, il vento si smorza, intorno a me un immenso pantano, la strada dista solo un centinaio di metri alzo la moto e inzio a spingere, esce qualche raggio di sole,  impiegherò circa 40 minuti a percorrere neanche 100 metri arrivando finalmente sull'asfalto in condizioni pietose.
Riparto e dopo poco ricomincia a piovere ma tanto ormai sono fradicio, la strada scende verso valle  e l'aria è meno fredda quindi continuo a guidare sotto l'acqua. Sarà un'alternanza di acquazzoni e schiarite per il resto della serata. Il paesaggio lentamente cambia, ora la strada attraversa boschi di enormi abeti fittissimi, salgo su un'altura: tutto attorno solo boschi a perdita d'occhio, non una casa né un villaggio. Mi trovo nella regione del Limousin all'interno del Parc des Millevaches, qui un tempo si teneva la mamma di tutte le gare di enduro estremo la Gilles Lalay Classic il cui dvd ho guardato e riguardato fino alla nausea. Sulle orme di questa mitica gara nel viaggio di ritorno rimarrò senza benzina all'interno di questa selva oscura solcata da mille sentieri molti dei quali percorribili in moto legalmente.
Sono le circa le 20.00 quando arrivo nel paese di Bourganeuf, c'è una locanda sgangherata, mi fanno parcheggiare la moto nell'autorimessa (il garage del proprietario) insieme ad un furgoncino Citroen anni '50, dietro montagne di roba ammassata scorgo una vecchia e polverosa Yamaha XT500. Chiedo spiegazioni, è dell'albergatore e la usava per andare a zonzo in Europa, ora giace inutilizzata ma lui non la vende. In camera trovo un termosifone elettrico dove asciugherò gli indumenti per la mattina successiva. Oggi circa 13 ore di moto per soli 500km, maltempo a parte le strade sono troppo tortuose e lente, i "tagli" su sterrato spesso si rivelano in realtà degli incrementi di chilometraggio,  l'Atlantico mi appare sempre più lontano. Mi addormento sconsolato, non ho pianificato a priori e me ne pento.

continua..



RAZZO

Fico .... continua, continua .....  ;) ;)

Razzo


WAKATADAO RESING TIM

KAZZEMBERGHER TEAM