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AMARCORD 1995

Aperto da alves, Febbraio 02, 2007, 17:34:33 PM

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alves

AMARCORD 1995

Inverno 1995; Ragioneria Generale ed Applicata I, gruppo A-L, Prof. Ordinario A.Tessitore: “CHE PALLE!!!”
Tutta la settimana a spaccarmi la testa su poste di bilancio, ratei, risconti, sopravvenienze ed insussistenze. Faccio Economia, ma nell’anima sono un uomo di lettere, mi costa fatica mandare a mente l’arida ragioneria.
Dai 15 metri quadri (diviso 2) nel sottotetto dell’istituto salesiano osservo i colli dominati Verona, e le lontane montagne della Lessinia. Non mi sono portato la moto all’università, e poi chi è che studia? E poi, in una facoltà infarcita di ex-paninari, ex-Yuppies, presentemente assolutamente cagoni stronzi, farei ridere anche i bidelli a presentarmi con mio 125 di 7 anni prima; minimo minimo dovrei arrivare in sella ad una Shadow, o una Virago, per avere un qualche riscontro nel folto pubblico che ad ogni ora del giorno staziona davanti ai cancelli del palazzo di Economia.

Per questo non vedo l’ora che arrivi il sabato, che il regionale da Porta Vescovo mi riporti fra i monti del vicentino, per calcare valli e vallecole col mio enduro:


Ecco il suo cuore: batte CAGIVA, segna 2 TEMPI, parte a pedale ma c’ha il motorino elettrico, si raffredda con acqua, ha i petali a lamelle, lo shackeratore automatico di olio e benza; il CTS non è il Centro Turistico Studentesco ma il  Cagiva Torque System, pomposo nome per la valvola a ghigliottina sullo scarico.


E questo è il suo nome, TAMANACO, credo un capo indiano: ne aveva di fantasia il marketing Cagiva! Fun & Function: l’imperante inglesismo anni 80, divertimento (tanto e con poco) funzionalità meno (passiamogliela stavolta alla Cagiva).

Non sono un vero endurista, come potrei esserlo con un plasticone di moto che scimmiotta le Navi del Deserto della Paris-Dakar, senza averne le dotazioni tecniche di cv, sospensioni, strutture?
Ne consegue che giro sempre da solo; l’unico amico è il mio ex-compagno di liceo Ru, anche lui condannato dai casi della vita (diciamo da padre e madre) ad accontentarsi di un 125 anni ’80, una Gilera R1 dell’88; purtroppo per me è sempre assai preso dagli studi di ingegneria, è raro che si unisca ad un giro nel periodo di esami, ma se non guido io sclero!!
Indosso il mio abbigliamento tecnico, scarno per la verità; fino all’anno precedente giravo con gli anfibi e i jeans, ora, dopo l’incidente che mi ha procurato 10 gg di ospedale, 2 operazioni al piede, 2 mesi di stampelle, mi sono comprato un giubbotto imbottito da moto, gomitiere, ginocchiere e ai piedi i vecchi stivali Alpinestars Roger De Coster (quelli a 7 fibbie in cuoio) ereditati dallo zio.
Scendo in garage; rabbocco l’olio del cambio, una insistente perdita dalle giunzioni del carter macchia costantemente il pavimento, malamente protetto da fogli di cartone; aggiungo olio al serbatoio del lubrificante; vuoto una tanica di benzina nel serbatoio (l’attacco del rubinetto è marcio, ho messo del bicomponente ma sempre trafila un po’ di benza); controlla la batterie, rabbocco l’acido, collego i fili. Tiro l’aria, e alla 3° pressione di bottoncino il Cagiva prende vita; lo scaldo per bene in una nuvola azzurrina di olio incombusto, terribile attacco al buco dell’ozono, poi finalmente parto.
Raggiungo le prime balze, imbocco un sentiero che scollina la dorsale, ad un bivio un boscaiolo mi guarda male, ma prendo a sinistra, entro in contrada, poi asfalto per alcune centinaia di metri e quindi di nuovo sterrato, con alcune rampe ripide, dove il motore fa BOOOO fino a 7.000 rpm, poi fa BAAAHHH fino ai 9.000, poi cambio e fa BOOOO, poi di nuovo BAAAAHHH.
Le forcelle rovesciate fanno il loro dovere sulle canalette di scolo dell’acqua, il retrotreno ha qualche difficoltà in più, il misero monoammortizzatore spara la moto in orbita.


In fondo ad una discesa un capitello ed una panchina: invito implicito ad una sosta fotografica.



Scheletrici rami tendono al cielo

La sterrata sale, sale, sale, diventa una mulattiera: devo andare di prima e frizione, pompando con le gambe; avanzo a velocità d’uomo, incontro diversi taglialegna che non solo non si incazzano, ma mi fanno strada spostando i tronchi a terra: non ho il solito aspetto dell’endurista ingoiato che passa sopra tutto e tutti, forse suscito tenerezza e simpatia con la mia plasticosa caffettiera soffiante e puzzona al pari delle loro motoseghe.


La stessa sterrata vista dall’alto



Finalmente un minuscolo altipiano dove distendere le marce e raffreddare il motore


Piccolo borgo rurale, chiesetta dei Puffi, 5 case, le Piccole Dolomiti innevate fanno capolino sull’orizzonte.

La passeggiata prosegue senza intoppi, almeno finchè, in una sosta panoramica, non vedo una carrareccia scendere nel bosco; se porta dove immagino, potrebbe chiudere un interessante anello off-road! Cauto scendo nella pineta, raggiungo una radura, una  piazzola disboscata da un cacciatore che sta preparando la sua trappola per la selvaggina.
La pista continuerebbe la sua discesa, diventando sempre più incerta ed labile, sfumata con sottobosco circostante. Opto per una ritirata strategica, non vorrei finire in qualche canalone senza ritorno; giro la moto, affronto la risalita, ne percorro qualche metro ma poi il motore inesorabilmente perde giri, scalo in prima, sfriziono; niente da fare, il Cagiva si ferma!
Cerco di partire da fermo, ma è come pretendere di volare sbattendo le braccia a mò di ucello: appena inserisco la prima e mollo la frizione il motore si spegne, tento il tutot per tutto portanto il motore a 7.000 rpm in folle e mollando la frizione di colpo; la moto fa uno scatto in avanti di mezzo metro ma poi i giri calano e sono più fermo di prima! Panico, sono solo, qui mi tocca lasciare la moto ed andare alla prima contrada a cercare un trattore che mi tiri su!
Ma prima di incamminarmi tento la manovra a spinta: moto al fianco, prima inserita, e via! Fortunatamente il Tamanaco si mette in marcia, se stessa riesce a portarsi su (con le mie spinte), e mi ritrovo a correre in salita, cercando di non perdere il ritmo della moto!
Ansimante giungo ai piedi di una rampona insuperabile frontalmente, ma con un breve fuoripista nel sottobosco guadagno un campo a lato, e la relativa strada di accesso.


Fuori pericolo!

Basta avventure per oggi.
Riprendo la via in direzione del Pasubio, esplorando le possibile deviazioni sterrate, ma voltando le spalle non appena le carrarecce si trasformano in sentiero.
Pascolo così, tra il crinale fra le 2 valli, fino a raggiungere il passo Xomo, sperando che il bar rifugio sia aperto, per un buon caffè fumante ai piedi del Pasubio.


Verso il Pasubio…


…che si avvicina.

Purtroppo il rifugio è chiuso, d'altronde non c’è anima viva in giro, nonostante la splendida giornata: un paio d’auto di escursionisti che daranno saliti certamente in Pasubio, dei boscaioli al lavoro sul costone del monte, nient’altro.
Mi fermo a leggere la bacheca illustrativa della zona, letta 1.000 volta, ma altro non ho da fare, quando sento un rumore cupo risalire dalla vallata del Posina fino al passo: sono motociclette, non c’è ombra di dubbio!!!!
Finalmente escono dall’ultima curva.
Uahhooo, troppo forti! Uno è in sella ad una recentissima Suzuki DR650SE, quella con la’vviamento elettrico, il compagno invece guida una bellissima Yamaha Tenerè azzurra di circa 10 anni fa, ma sembra uscita dal concessionario questa stessa mattina.
Sono impeccabili nelle loro sobrie tenute nero-kaki, sembrano 2 esploratori sahariani.
Li vedo confabulare su cartine ed osservare le strade, forte delle mie conoscenze dei luoghi mi presento.
Sono da Padova, partiti presto la mattina hanno fatto autostrada fino ai piedi delle Prealpi, indi hanno risalito la val Posina, ora puntano verso il Pian delle Fugazze e Rovereto, per poi raggiungere il Garda, valicare le montagne sulla costa occidentale del lago e scendere fino ala lago d’Idro: che girone!
Consiglio loro le strade, valutano di fare alcune varianti sterrate ma poi, vista la lunghezza del loro itinerario, preferiscono andare sul sicuro bitume.
Mi offrono di unirmi a loro, molto generosi  ad invitare uno sfigato in 125, ma devo rientrare per mezzogiorno, e poi sinceramente ce la farebbe il mio Cagivino a tenere ritmo e botta per tutti quei km? 
Naaaa!
I miei nuovi amici ripartono, non prima di aver scattato una foto assieme con la mia scassatissima automatica della Prima Comunione:


Andreadipadova e Agsuzu


…e Alves

Li guardo ripartire e in fondo penso che anche col mio piccolo 125 potrei fare qualche viaggio a corto raggio, in fondo non mi ha mai lasciato a piedi; c’era un interessante articolo sugli sterrati sloveni nel “Motociclismo Speciale Viaggi 1994”…devo parlarne con l’amico Ru!

Ciao
Alves


P.S.: Non è il 1995, ma il 2007.
Non sono più libero all’università (purtroppo!!!) ma schiavo del lavoro e del mutuo.
Non è una fotocamera della Prima Comunione, ma una Digitale Canon del 2005.
Però il resto è tutto vero.
Il Tamanaco ce l’ho ancora, restaurato dopo 40.000 km di off fra me e mio fratello minore.
Ho 3 moto, ma 30 volte meno tempo di usarle.
In Slovenia ci sono andato, con Ru e con i 125, ma poi ci sono tornato anche con l’XR600.

Quel sabato mattina sono uscito un paio d’ore per vedere come andava il vecchio 125, era almeno un anno che non lo accendevo.
Ho girato un po’ a caso per i monti, e nei guai mi sono ficcato comunque, ma ne sono uscito come da racconto.
Al passo ho incontrato i 2 enduristi stradali, ed è stato bello; quando li ho visti è stato un dejavù, li osservavo, quel Suzuki io lo avevo già visto: si, lo avevo visto sul sito degli endurostradali!
Allora mi sono avvicinato, ho chiesto “ma voi siete di endurostradali?” E per risposta ho avuto “Si, e tu sei Hank (nik con cui intervengo su quel forum)?
MITICO!! Grazie al web 3 perfetti sconosciuti in realtà non erano tali: di Agsuzu il suzukista, e Andreadipadova lo yamachista, avevo letto nomi ed interventi su quel forum, ed anche loro avevano riconosciuto il mio 125, apparso nel racconto del Broccon.
Abbiamo chiacchierato a lungo, purtroppo senza il conforto di una buona birra, abbiamo immortalato l’evento, poi ognuno per la sua strada.
L’increbibile coincidenza sta nel fatto che loro avevano ampiamente pubblicizzato l’uscita in programma sul forum, ma io, proprio in quei giorni, non avevo avuto modo di accedervi, per cui non avevo il minimo sentore che erano diretti da quella parte.

P.P.S.: Questo report sembra una copia carbone dell’articolo apparso su MF a gennaio, dove il giornalista spacciava un giro in Sardegna del 2006 con moto vintage come un viaggio avvenuto nel 1982, durante i mondiali di Spagna.
Era da molto che volevo scrivere qualcosa sul mio 125, ma non vendo quasi nessuna foto d’epoca avevo pensato a foto seppiate dei giorni nostri, per dare l’idea di vecchio: ci sono rimasto a dir poco stupito quando ho letto l’articolo! Stavolta MF è arrivato prima, ma lo giuro, non ho copiato!!!!

Ciao
Alves

ROBY_HRC

ciao....
come al solito ottimo racconto..........c'ero perfino cascato....
anche se nel 95 c'erano già le macchie a colori....

cmq l'effetto seppia dà un non so chè di magico alle foto.........

ciao roby
.........DALLE VALLI BERGAMASCHE CON FURORE.......

docmarco62

gran bell'amarcord!  ;)
marco
lei la esce, lui la entra
Vincitore del Trofeo "PISTONASSO 2007" al 3° Gran Premio Tana delle Tigri
Santo del giorno: San Penetrato da Tergo
ALLA LIIIIIIIIIIIIIIBBIA! FATTO!
Putost che tò la dona mi tovi la Gilera...
A Marrakesh sono andato cercando il Fesh Fesh...
e invece poi ho solo trovato me stesh...
Mò me ne vato ammare...
Next Stop...2022 I've a dream

rickyx

#3
bellissimo!!!!  sono un ex cagivista anche io!!! ma... puntualizzo una cosa come allora.... conoscendo personalmente il direttore commerciale della cagiva, ai tempi gli ho sempre fatto notare la scelta fatta sull'aggettivo... ''fun & disfunction''  :D :D :D :D
da piccolo avevo un seggiolone altiiiiiiiiiiiiiiiiiiisssssssssimo..........
    http://www.xr-italia.com/forumxr/index.php?topic=18010.0   
     

Kap

Kap


Ex Kawasaki Ninja 9-r 94
     Yamaha R6 03
     Aprilia Pegaso Strada 05
     Yamaha FZS 1000 Fazer 03
     Yamaha XT 600 2KF
     Honda XR 650 R

HorneT 09

http://niubbucumm.attivatribuna.com/forum.htm

The New Bucum..........

gbking

Alves, col tuo amarcord, mi hai fatto venire una tremenda nostalgia...  :-* :(
   GBking       
"Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco ma sopratutto non dire mulo..."
gbking_on_the bike             PezzyBoy: tessera n. 001             Stultorum mater sempiter gravida
'Dottore, sono venuta per prenotare un disagio ormonale, un test gravitazionale e un talpone vaginale'

threeple

Bravo, come sempre, Alves.  :applausi:


...i ragazzi di "Endurostradali" eehh? Allora forse conoscerai anche i gruppi degli amici di "M&TOOR" e "Motoinfuoristrada"...

;)

threeple
XR ...uno stile di vita.

antarctica

... è un piacere leggerti....  :)
Get a ride in the wild side !