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Da Besenello a Folgaria attraverso i monti Scannuppia e Cornetto (TN)

Aperto da teppo, Luglio 22, 2005, 10:56:54 AM

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teppo

Beh, questa è stata proprio un’ impresa…… la racconto perché non la rifarò e la sconsiglierò a chiunque !
Iniziò tutto la settimana scorsa, con l’ amico Giò (WR400F pure lui) imprenditore da 14 ore di lavoro al giorno che mi fa: dobbiamo andare a fare un’ uscita sennò esplodo ! Perfetto, rispondo, ho proprio in mente un cosetta carina….. l’ antico collegamento fra i possedimenti dei conti Trapp sopra Besenello e l’ altipiano di Folgaria valicando il monte Cornetto (1700 m)! Giovedì prendiamo ferie ? Ok !

Per caratteristiche di percorso suddividerò il giro in 3 parti ! Iniziamo ,và !

LA SALITA DEL MONTE SCANNUPPIA

Alle 9 partiamo in direzione Trento.
A 8 km a nord di Rovereto c’ è il paese di Besenello, arroccato sotto un ripido monte che lo sovrasta verticale, sul quale sale una stradina trattorabile (ed endurabile) col fondo cementato causa l’ incredibile pendenza (in zona è famosa per questo), per poi trasformarsi in sterrata dove il monte si addolcisce un po’. Nei secoli passati fu realizzata per sfruttare il legname della ricca foresta di conifere del monte, ora serve a raggiungere le varie baite trasformate in casette di vacanze estive.
A quota 1200 è situata Malga Palazzo, che non è malga bensì un palazzone rinascimentale  che nei secoli scorsi era la residenza estiva dei conti Trapp proprietari del famoso Castel Beseno, il più grosso castello trentino; pensate un po’: un palazzo da centro storico di città appoggiato su un pianoro fra i pascoli alpini e le foreste di conifere…… un abuso edilizio medievale !
Passato questo si raggiunge l’ ultima presenza umana rappresentata da un malga a 1400 m che pratica ancora l’ alpeggio estivo e il ricovero invernale dei capi in valle, tutto rigorosamente a piedi (1200 m di dislivello !) Fin qui tutto bene, da lì in poi……

L’ ATTRAVERSAMENTO DEL MONTE CORNETTO

Dopo la malga la strada finisce di brutto ai piedi del monte Cornetto, per trasformarsi in sentierino da trekking alpino…. Questa non me l’ aspettavo, però se in epoche passate era una via frequentata, il sentiero sarà comunque praticabilissimo ! Così saliamo su una traccia fra i mughi larga come un manubrio e costellata da gradini di pietre infilate nel terriccio, non male, si va abbastanza bene….. ma poi, in prossimità della vetta, il sentiero curva a destra verso il lato del monte che dà sulla valle che divide partenza e arrivo del nostro giro. Appena usciti dai mughi ci fermiamo….. il monte da quella parte è un costone praticamente verticale prodotto da antiche frane, solcato trasversalmente da un sentierino a sali e scendi largo quanto basta per camminarci, ossia 30 cm: a sinistra la roccia che subito sale verso la vicina vetta, a destra il burrone e nessun appoggio per il piede da quel lato ! E lì davanti a noi, forse 1 km in linea d’ aria, il punto di arrivo che ci avrebbe fatto scollinare. Andiamo ? Andiamo !
L’ inizio è buono: terreno compatto con poche rocce ma grossi mughi subito a lato, che se urtati troppo decisi col manubrio ti possono scaraventare dall’ altra parte, nel burrone. E infatti il Giò li urta, perde l’ equilibrio, apre il gas, derapa e si intraversa con il posteriore giù e l’ anteriore sul sentiero ! Però sta in piedi e con poca fatica (!) fa risalire a braccia la ruota dietro e riprende il cammino. Dove lo sto aspettando, ossia su uno sperone roccioso con sotto niente per mezzo chilometro, iniziano i cavoli amari ! Il sentiero è lastricato di pietre grosse come i meloni (e comunque sempre largo 30 cm e con sotto niente) ed è tutto un saliscendi. Torniamo indietro ? Andiamo avanti ! Il primo sali è un gradone di roccia viva alto 2 metri con pendenza 100%, lo affronto non troppo deciso e a metà si spegne la moto; cado di lato, dal lato buono (fiuuuu) e si appoggia il manubrio sulla roccia (ecco cosa servono i paramani chiusi 1) parcheggiando lì la moto ! E ora ? Indietro non si riesce a tornare per ripartire (30 cm, pendenza 100%, burrone !), così io davanti e Giò dietro portiamo su il mio WR a spalle ! Poi tocca al Giò, che col senno di poi affronta il gradone a manetta che quasi lo salta finendo nel vuoto, però sale senza problemi. Poco dopo ce n’ è un altro, ma ormai siamo rotti a tutto e dopo la doverosa ispezione a piedi troviamo la traiettoria giusta (10 cm fra 2 massi alti fino alle pedane) e saliamo senza problemi. Ecco, la fine del sentiero è lì a 200 m ma in mezzo c’ è un ghiaione di quelli che franano. Vado io, mi fermo all’ inizio e subito vedo che se sopra lì si dà un filo di gas frana tutto, così spengo la moto e la spingo. Si parla di ½ ora per fare 20 m, ma non c’ è scelta. Sono quasi alla fine, nel punto dove purtroppo la traccia acquista pendenza e deve venire il Giò a spingere che da solo non ce la faccio, che sento un grido: il Giò si è portato all’ inizio del ghiaione per lasciare lì la moto e venire a spingere, ma si sbilancia a destra e cade nel burrone……
Il WR è lì ribaltato a ruote in su 3 metri sotto il sentiero, fermato da un mugo….. il Giò è 20 metri sotto, in un altro mugo, e perde il casco che finisce 50 metri sotto sull’ ultimo mugo prima del baratro decisivo……….
E adesso ? E adesso è il momento in cui si compiono delle imprese che ti chiederai sempre come hai fatto a fare……. Il Giò massacrato che da sotto rialza la moto, io da sopra che la prendo per il cerchione anteriore e la trascino sul sentiero….. nessuno dei due ha capito come ha fatto ! E’ durato 2 minuti, ma è stato il momento più lungo della giornata.
La moto poi, tirata sul sentiero, era girata al contrario: l’ abbiamo voltata di peso !
Una rapida occhiata al WR: graffi ovunque ma nulla di rotto… ah si. Il paramani lato freno frantumato, la leva del freno intatta (ecco cosa servono i paramani chiusi 2)…. È andata bene, ma ora siamo incavolati neri: raggiungo il mio WR, accendo e dò gas, e il ghiaione lo finisco di violenza ! Il Giò peggio ancora: lo fa tutto montato con ancor più violenza…. C’ è un altro gradone di 2 – 3 metri, lo beviamo in un lampo…… passiamo in un punto ripidissimo a ghiaia smossa , le moto non salgono, uno in moto che dà gas e uno dietro che spinge e salgono in un lampo…. Gli ultimi 10 metri il sentiero non esiste e invece il burrone è sempre lì, non l’ abbiamo neppure cagato e su per le rocce senza neppure guardare dove passare…… siamo arrivati sul crinale ! Il Giò si butta a terra e telefona alla sua segretaria per gli appuntamenti della serata (si perché poi andava a lavorare !), io sono in cima ad uno spuntone di roccia a picco sul burrone che grido SIIIIII a pugni alzati e quasi piango !

LA DISCESA A FOLGARIA

Ormai è fatta: poco più a sinistra c’ è Cima 3 e l’ arrivo dello skilift che un tempo portava gli sciatori fin lassù ed ora abbandonato per carenza di neve degli anni passati: raggiungiamo Cima 3 passando da una traccia nel folto strato di mughi lì presente e, incrociata la vecchia pista da sci, scendiamo a valle….. e te pareva, è una pista nera ! Freni impuntati e seduti sul parafango arriviamo dove il pendio si addolcisce, troviamo uno sterrato con l’ indicazione “Folgaria” e lo discendiamo, arrivando in paese alle 13.15 !
A quel punto pranziamo da Ugo (locale tipico, buon prezzo e cibo ottimo e abbondante) e poi scendiamo per l’ asfalto. Alle 15 eravamo a casa con le ossa rotte, e penso che le avrò rotte per un bel po’ !

Ecco l’ abbiamo fatto, ma come dicevo non lo faremo mai più, anche perché da lontano i gitanti che raggiungevano la cima del Cornetto, che è una meta abbastanza frequentata da chi villeggia in Folgaria, ci guardavano probabilmente dandoci dei vandali idioti…. E avevano ragione ! Abbiamo violentato una montagna che ci poteva anche far lasciare le penne, però consentitemelo: è stato fantastico !
Io AVEVO un XR650R/SM del 2000 e vivo a Rovereto, in provincia di Trento.
Ciò che mi invidiano tutti ? chiudo i motori col Motorsil-D e non perdono olio.

RAZZO

Bravo Teppo ... avete tirato fuori gli attributi .. eh ??  8)
Peccato non aver documentato con qualche foto (piccolo rammarico).

Honda-Razzo.


WAKATADAO RESING TIM

KAZZEMBERGHER TEAM

Webbo

Per cortesia non contattatemi in privato (via PM o mail) per aiuto o consulenze tecniche, postate pubblicamente, e se vi posso aiutare lo farò volentieri.

teppo

Io AVEVO un XR650R/SM del 2000 e vivo a Rovereto, in provincia di Trento.
Ciò che mi invidiano tutti ? chiudo i motori col Motorsil-D e non perdono olio.

alves

MITICOOOO TEPPPPONNEEEE!!!!

E così sei diventato un extreme-man, che avventura.
Tutte le volte che vado a Folgaria, o scendo da Carbonare verso Caldonazzo vedo quella montagna appuntita e mi domando si non si potrà mai scalarla in moto: e voi l'avete fatto.

Chissa che prima o poi non ci riesca anch'io a fare questo giro, magari fuori stagione.

Ciao
Alves

Walter_vr


Citazione di: teppo il Luglio 22, 2005, 10:56:54 AMA quel punto pranziamo da Ugo (locale tipico, buon prezzo e cibo ottimo e abbondante) e poi scendiamo per l’ asfalto...




Eh no!! A questo punto avreste dovuto andare sul Finonchio e scendere il SAT 103 che porta dritti a Rovereto!!...

Ovviamente scherzo, dopo un'impresa del genere non si ha certo voglia di andare a cercarsi altre rogne, complimenti invece.


teppo

Grazie amici estremi !
Ovviamente pubblico questo report da galera perchè non lo rifarò più e mi auguro che nessuno prenda spunto per provarci !
Io AVEVO un XR650R/SM del 2000 e vivo a Rovereto, in provincia di Trento.
Ciò che mi invidiano tutti ? chiudo i motori col Motorsil-D e non perdono olio.

RAZZO

Citazione di: teppo il Luglio 22, 2005, 14:20:10 PM
... mi auguro che nessuno prenda spunto per provarci !

A me pare che più di qualcuno sia invogliato / istigato !!  :P

Non vorrai mica essere l'unico detentore del primato ??  ::)

Honda-Razzo.

P.S. eravate presi così ?



WAKATADAO RESING TIM

KAZZEMBERGHER TEAM

Walter_vr


Teppo, eppure bisognerebbe qualche volta trovarsi su "dale tò bande", mi sta frullando qualche idea malsana in testa (Serravalle e dintorni..).

Uno di questi giorni sperimenterò la Domegliara - Ala in fuoristrada lungo l'Adige, una scemata a livello tecnico, ma che mi risparmierebbe l'agonia di un bel po' di km. d'asfalto per venire su nei tuoi splendidi posti.