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Incontri / Raduni / Competizioni / Avvenimenti => Reports => Discussione aperta da: alves il Maggio 30, 2006, 15:39:34 PM

Titolo: Prime uscite in quota del 2006
Inserito da: alves il Maggio 30, 2006, 15:39:34 PM

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Liscia, anabolizzata o XR: quale prendo questo W-E?

Quale scegliere fra i miei, si fa per dire, potentissimi mezzi a 2 ruote? Il fascino vintage e molto amarcord del 125 dei miei 16 anni, i 26 cv di un 2T di un’epoca che permetteva ai ragazzini moto da 30 cv e 180 km/h? Oppure la spinta del Pompone dei Pomponi, 2 desmodromici cilindri Ducati infilati in un telaio Cagiva, per immedesimarsi in Orioli alla Paris-Dakar?
Oppure l’inimitabile XR400, sintesi perfetta dell’enduro esploratore al pane e salame?
Dato che mi si prospettava un ritrovo con la C.C.V. (Cellula Cinghiali Veneta), optavo per l’XR: con il Mammuth Elefant devo ancora prendere confidenza, meglio la sicurezza XR!

PICCOLA BRIGATA, VITA BEATA: PILOTI – MEZZI (o MEZZI – PILOTI?)

Al ritrovo al bar Anni 30 eravamo solo in 3. L’idea era portarsi in quota verso il confine veneto trentino, lungo le carrarecce militari del 15-18: un giro scorrevole, dagli ampi spazi.

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Alvex, pettinato come un adolescente Hitler (mancano solo i baffetti!): XR400 “da battaglia”.

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Navahoxr, possessore di un pregevole Aspes Navaho, attualmente seviziato dal figliolo 15enne;
mezzo:Honda XR630 Dallara, la più entusiasmante monocilindrica da enduro che abbia mai guidato, lo giuro!

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Juha, il profeta dell’EnogastroEnduro, Yamaha TT-R600.

PART I°: LA GIUNGLA

Prendevo la testa dello sparuto drappello di enduristi e iniziavano la marcia di avvicinamento agli altipiani, rigorosamente in off; con guida sciolta si prendeva quota lungo piste tagliafuoco, ma nella discesa imponevo una deviazione un po’ più laboriosa: si sarebbe potuto tranquillamente tagliarla, ma sennò che gusto c’era?
Effettivamente l’attacco del sentiero era invisibile per chi non lo conoscesse, coperto dalla rigogliosa vegetazione primaverile; l’enogastroendurologo nicchiava, ma alla fine lo persuadevo che era cosa facile e mi seguiva.
Quando uscivo da quei 20-30 metri di boscaglia non ero seguito dai 2 compari, ma dalle parolacce del Kank (KANKunnen Juha, il pilotone dei rally, n.d.r.); capivo che erano in difficoltà, ma a porchi e bestemmie spostava i sassi ed emergeva dalla verzura, come la Venere del Botticelli dalle onde del mare (oddio, forse il paragone non è tanto azzeccato, ma ormai l’ho scritto!):

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Juha, seguito da Navahoxr, in uscita dalla giungla; notare il sorriso che non è di soddisfazione per avere superato l’ostacolo, ma desiderio di uccidermi a mani nude!

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…Navahoxr in azione

Juha aveva qualche problema su questa ripida discesa a controllare la moto, ma con le gomme dal tassello grosso che montava non poteva che essere così.
La nostra gita prosegue su sentieri di fondovalle più gradevoli:

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Juha al passaggio di un ponte campestre…

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…e Navahoxr

Il povero Juha era martoriato dai pollini, effettivamente guidavamo immersi nella coltre verde:

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Di asfalto ce n’era ben poco!

PART II°: LE MONTAGNE

Per la salvezza del nostro amico allergizzato, prendevamo rapidamente quota per sfuggire ai malefici pollini; direzione Rifreddo, classica via di noi vicentini.
In una sosta fontana scattava la Prova Mezzi Altrui; pratica rischiosa, in caso di danni ci si gioca l’amicizia, ma anche validissimo mezzo per farsi una idea sulle altre moto.
Salivo in sella alla amata XR600, che posso direi di conoscere bene; ma questa qui di Navaho non sembra nemmeno parente della mia vecchia, sgarruppata XR dell’89!
Intanto è tirata a nuovo, telaio compreso, riverniciato in un elegante grigio chiaro; il manubrio in lega è altissimo, grazie a parecchi cm di risero; il povero blocchetto devio luci di serie lascia il posto ad uno più elegante prelevato da un Dominator; diversi particolari di alluminio ricavati dal pieno impreziosiscono la Honda, come il manettino dell’arricchitore del carburatore.
Ma la differenza è il cuore, il motore; sotto il serbatoio c’è un mono di 630 cc, alimentato da un carburatore a depressione di provenienza Dominator: é il famoso kit HRC che Dall’ara commercializzava a metà anni 90 per coloro che volevano gareggiare con l’XR, contro le più potenti e leggere Husqvarna, KTM e Husaberg.
Su Motociclismo avevano messo al banco l’XR kittata, in un confronto con il TTS kittato da Rigo Moto: l’Honda 630 aveva qualcosa come 47-48 cv alla ruota, contro i 38-39 di serie!!
E sulla moto di Navaho si sentono, eccome se si sentono! Accendo al terzo colpo il motore, parto circospetto, all’inizio prende i giri con regolarità e dolcezza, merito del carburtatore Dominator, ma con tiro deciso; ma continuando a girare l’acceleratore la moto decolla una progressione favolosa, entusiasmante, il più coinvolgente monocilindrico che abbia mia guidato, anche meglio del K520.
Capisco come faceva Navaho ad impennare di potenza sull’asfalto: con un motore così!
Anche le sospensioni sono toniche, forse eccessivamente dure per mulattiere impestate, ma molto efficaci su un percorso veloce e poco sconnesso come questo.

Navaho si stupisce della leggerezza e maneggevolezza del mio 400, ma non mi pare convintissimo, ed ha ragione: su percorsi così il suo 630 è 10 volte più divertente; la mia XR ha sospensioni, sebbene indurite rispetto allo standard, tendenzialmente morbide: provvidenziali nella mulattiere più dure, ma causa di ondeggiamenti ed instabilità nei percorsi veloci.

Faccio un ulteriore cambio, stavolta con Juha, che mi cede il TTR.
Avevo già brevemente guidato questa moto, e mi aveva deluso; ricordavo un mezzo pesante, dal motore fiacco, con una ciclistica strana che una volta in piega “cadeva” in giù tutto ad un tratto.
La posizione in sella è buona, comoda; provo ad avviarla da me, ma non ci riesco proprio, compressione elevata e leva dalla corsa ridotta: devo ricorrere all’aiuto di Juha!
Le prime sensazioni non sono buone: Il cambio è duro, le marce occorre calciarle dentro, le forcelle anteriori (Paioli tradizionali da 46 mm, credo) sono 2 pali che non si smuovono nemmeno ai miei 95 kg in tenuta da pilota; un po’ meglio l’Ohlins posteriore, che comunque è tarato sul duro.
Ma dopo alcune centinaia di metri la mia percezione cambia e mi accorgo che mi sto proprio divertendo in sella al TTR! Il peso è ovviamente  maggiore dell’XR400, e pure del 600, di una decina di kg, ma non si sente; la moto è lunga, troppo per i sentieri, ma su queste ampie sterrate in militari è gustosa da intravesare in curva e le sospensioni dure non danno problemi.
La moto di Juha monta uno scarico X-Racing, e la potenza non mi sembra molto lontana dal 630 di Navaho!
Mi ritrovo a violentare il gas della Yamaha, cercando di tenere il ritmo dell’Xrista; nelle curve riesco ad avvicinarmi a pochi metri, rischiando un po’ potrei infilarlo, ma non ho abbastanza feeling con gomme e freni del TT per osare tanto, e in rettilineo il poderoso 630    Honda allunga sul 595 Yamaha. Per fortuna che Juha sta salendo tranquillo col mio XR, e non vede come sto seviziando la sua moto!
Lo scambio ha termine; Juha ha commenti positivi per il 400, ondeggiamenti a parte, e io pure per il TT-R; mancherebbe lo scambio di coppia Juha – Navaho, ma non avviene e si riparte verso il valico di Valbona.

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Dall’altro lato del vallone osservo i compagni transitare lungo le ultime lingue di neve dell’inverno

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Juha esce da una semicurva…

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…a ruota Navaho.

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Valli ed altipiani

PART III°: IL DISPERSO

Ero il primo a giungere al termine della sterrata; ci aspettava un trasferimento su asfalto per imboccare la sterrata della discesa: salita al vicino colle di Valbona, 1.700 e rotti metri, la quota più elevata del giro, e discesa verso passo Coe in Trentino.
Ma per salire il colle prendevo la vecchia mulattiera sul fianco opposto della montagna rispetto all’asfalto, con l’idea di fare delle foto e ritrovarmi al colle con gli altri: cazzata!
Quando ho visto passare gli altri li sono corso dietro, ma avevano troppo vantaggio, anche perchè la mulattiera era ancora ingombra di neve; quando sono arrivato al bivio che scende ai Campiluzzi ho dato per certo che eravano scesi: se erano convinti che io fossi davanti,  era logico che non si fermassero ma che cercassero di riprendermi, questo il mio ragionamento; quindi scendevo a tutta birra per la sterrata, senza mai fermarmi, giù, giù fino in valle.
Mi veniva il dubbio che non fossero passati, perché di tracce non ce n’erano, ma è vero che era anche difficile segnare quel fondo così duro!
Sentivo dei rumori di 4T verso Arsiero, pensavo fossero loro e correvo sicuro verso il paese ma non riuscivo a trovare questi 4T, non eravano gli amici!
Invece Juha ha ragionato così:
“Io ero convinto che tu fossi davanti e mi son detto: se scende subito minimo ci aspetta all'entrata della strada... li non ti ho visto e ho pensato: aveva detto che voleva salire sulle piste da sci, magari è andato avanti e ho proseguito perché so che c'è uno sterro che si prende a destra più avanti. Poi non vedendoti neanche li sono tornato indietro e ho dato uno sguardo all'entrata della strada, ma ancora non c'eri.... allora ci siamo fermati al bar lasciando le moto in vista pensando in un tuo passaggio. Quando siamo scesi abbiamo visto le tue tracce però effettivamente se sei andato giù subito non potevamo prenderti.”

Ovviamente in tutta la zona i cellulari non prendevano, solamente nel pomeriggio ci si sentiva e si chiariva l’equivoco!
Ecco le foto colpevoli dell’abbandono:

(http://img124.imageshack.us/img124/2243/img00939jk.jpg)
Il possente muraglione del forte Campomolon

(http://img126.imageshack.us/img126/6937/img00923fi.jpg)
Ultima neve in mulattiera

Ciao
Alves



Titolo: Re: Prime uscite in quota del 2006
Inserito da: Lancillotto il Maggio 30, 2006, 16:26:35 PM
Bellissimo report come sempre..... bravissimo.  ;)

[fichissimo il tuo taglio di capelli  :D  :D ]
Titolo: Re: Prime uscite in quota del 2006
Inserito da: navaho il Maggio 30, 2006, 19:43:39 PM
Alves, non mi sono mai sentito così ... umido !!!  :P :P :P

Sapevo di avere un mostro indomabile ma, orsù ....

Grazie dei complimenti e del report, che come sempre non ti smentisce nelle formidabili doti di "cicerone enduristico".

Ciao

Navaho



Navahoxr, possessore di un pregevole Aspes Navaho, attualmente seviziato dal figliolo 15enne

Dimenticavo di dirti che ora mio figlio Francy ha un HM Six per cui l'Aspes è finito in cantina (ovviamente tirato a lucido e sempre protetto da un amorevole lenzuolo); la prossima volta che ci troviamo, se sarà vicino a casa mia, sarò ben lieto di mostrartelo dal vivo:

http://xr-italia.com/galleria//displayimage.php?pos=-1263

Ciao.

Navaho

P.S.
Ho ricevuto la tua mail per il meeting: penso di esserci, ma il tempo ?
Titolo: Re: Prime uscite in quota del 2006
Inserito da: Pablo il Maggio 30, 2006, 19:50:18 PM
GRANDE ALVES!!!   ;)

Bellissimo il muraglione del forte Campomolon...

Pablito
Titolo: Re: Prime uscite in quota del 2006
Inserito da: alves il Maggio 31, 2006, 09:55:34 AM
Citazione di: navaho il Maggio 30, 2006, 19:43:39 PM
Alves, non mi sono mai sentito così ... umido !!!  :P :P :P


Quel che è giusto è giusto, il 630 è favoloso!

Citazione di: Pablo il Maggio 30, 2006, 19:50:18 PM
Bellissimo il muraglione del forte Campomolon...

E non hai idea che figata sia in cima! C’è una galleria tubolare a forma di ferro di cavallo assai singolare, oltre ai camminamenti dentro la montagna e le sedi dei cannoni.
Ho trovato questa foto:

(http://img311.imageshack.us/img311/7915/forte20it20campomolon1ba.jpg)

Peccato che la salita sia vietata, è un po’ una trappola salire in moto, ti vedono da lontano.
Ciao
Alves