ragazzi , non so quanti di voi possano capirmi , al limite sicuramente c'è qualcuno che stà dall'altra parte ..... quella del figlio .
il mio problema ha quasi 18 anni , fino a qualche anno fa un ragazzo vivace , sveglio , che in fondo non ha mai dato eccessivi grattacapi ...... poi ...... la trasformazione :( .
la scuola invece che iniziare a capire chè è l'unica strada per riuscire a fare qualcosa è solo e comunque una rottura , qualsiasi motivo per non andarci è valido , studiare è un optional , il rispetto una parola sconosciuta , dare una mano a dei genitori che lavorano tutto il giorno ...... boh che c...o vuol dire ? ma cosa cavolo gli manca , è una generazione che forse ha avuto tutto e troppo facilmente , i soldi non hanno idea che per averli bisogna sudarseli , quando aprono bocca (sento anche i suoi amici) c'è da mettersi le mani sui capelli :-\ .
io sono al limite , non ce la faccio proprio più , ormai siamo al muro contro muro . non vorrei finire al tg5 con il titolo "tragedia famigliare nel bellunese" , posso arrivare a venderlo , qualcuno fa un'offerta ?
HELP ME
Il mio ha 15 mesi .. e se me la metti su questo piano mi preoccupo non poco !! :o :o
Honda-Razzo.
Esticazzi...
Io parlo da figlio (26 anni) ma visto che non ho piu 20 anni inizio a volte a ragionare da genitore, nel senso che quando mi guardo intorno a volte vedo bambini-ragazzini-ragazzi che a volte hanno dei comportamenti che mi lasciano senza parole...
Non sò cosa sia successo, però la differenza con quelli che piu o meno hanno la mia eta è notevole e non son passati poi così tanti anni...
Rispondono male ai genitori, non hanno rispetto, hanno pretese esagerate e via dicendo...roba da mettersi le mani nei capelli appunto..
Spero che quando sarà il mio turno sarò bravo come genitore, oppure fortunato nell'avere un figlio tranquillo, come lo sono stato io per i miei genitori...
Diversamente non so cosa dire, certo è che a volte mi vien da pensare che i famosi ceffoni o bacchettate di cui sentivo raccontare dai miei genitori, forse non fossero poi così sbagliati...
In ogni caso credo che la responsabilizzazione e il cercare di farli maturare sia la cosa migliore...vuoi il jeans firmato? la moto? il cellulare da 300 euro?
Te lo pago per metà, l'altra metà ti trovi un lavoretto al pomeriggio magari uno o due giorni a settimana (tanto sono a casa da scuola) così invece di cazzeggiare in piazza ti guadagni qualcosa...idem per la moto, ti trovi un bel lavoro estivo e ti sudi i soldi...
A me l'han fatto fare e credo sia stato molto utile... ;)
Jerry (+ HR fanne tesoro), una mia amica dice, fino a tre anni si piega il giunco, poi lo devi spezzare......... :(
non ho figli e non sono convinto sia così: ti parlo di me da figlio e da adulto (un pò testa di ca**o, come volete, ma alla soglia dei 40 anni).
Non è tardi, assolutamente no, anzi, siamo alla fine della adolescenza, ora diventa maggiorenne :diavolo2: e io ho continuato a fare minchiate sino a 25 anni buoni :)
Citazione di: jerryout il Gennaio 19, 2009, 15:57:40 PM
ragazzi , non so quanti di voi possano capirmi , al limite sicuramente c'è qualcuno che stà dall'altra parte ..... quella del figlio .
il mio problema ha quasi 18 anni , fino a qualche anno fa un ragazzo vivace , sveglio , che in fondo non ha mai dato eccessivi grattacapi ...... poi ...... la trasformazione :( .
la scuola invece che iniziare a capire chè è l'unica strada per riuscire a fare qualcosa è solo e comunque una rottura , qualsiasi motivo per non andarci è valido , studiare è un optional , il rispetto una parola sconosciuta , dare una mano a dei genitori che lavorano tutto il giorno ...... boh che c...o vuol dire ? ma cosa cavolo gli manca , è una generazione che forse ha avuto tutto e troppo facilmente , i soldi non hanno idea che per averli bisogna sudarseli , quando aprono bocca (sento anche i suoi amici) c'è da mettersi le mani sui capelli :-\ .
io sono al limite , non ce la faccio proprio più , ormai siamo al muro contro muro . non vorrei finire al tg5 con il titolo "tragedia famigliare nel bellunese" , posso arrivare a venderlo , qualcuno fa un'offerta ?
HELP ME
1) Tuo figlio avrà pure dei problemi, magari te ne da, ma non è un problema, è tuo figlio e basta: considerarlo un problema in assoluto non rende giustizia a lui, e neppure a te, in fondo l'educazione è delegata alla scuola, siamo d'accordo, ma fino a un certo punto............. :( se pensi che parli di cose che non conosco non essendo padre, forse hai ragione, ma il mio unico intento è quello di aiutarti a venir fuori dal muro contro muro :mano:
2) Forse parti da un presupposto che postuli per assoluto, ma che non è necessariamente vero: lo studio non è tutto nella vita di una persona, e soprattutto serve più per dare una forma mentis che non per eccellere nella vita o nella professione, se dici che era un ragazzo sveglio e vivace non è che sia diventato un altro, magari ha solo delle frequentazioni schifose e dei falsi idoli, son convinto che tu abbia scritto in un momento di forte scoramento e che non pensi tutto quello che hai scritto;
3) Mantieni la calma e cerca di mediare, parlagli con calma serafica, non perdere le staffe (e so di cosa parlo, sono un tipo da 300 secondi di fuoco e una vita di pentimento, e qualcuno sul forum, tra cui Marty, Astug e GBKing + altri -ebbene sì, confesso che sclero anche in pubblico- sa di cosa parlo :( ) con calma, ma inflessibile, ha mangiato troppe carote, rimane solo il bastone per ora, poi si vedrà :(
4) Ora diventa maggiorenne, usati violenza e diventa duro con lui, senza cattiveria, ma prendi un paio di decisioni e sii inflessibile: devi pensarci tu a raddrizzarlo, sei il padre, tu e nessun altro, e probabilmente gli vuoi talmente bene da avergli dato tutto senza nulla chiedere in cambio: non vuole studiare? Si trovasse un lavoro. In quinta liceo pensavo al pelo più che allo studio, dopo gli ultimi colloqui mia madre mi chiese se volevo andare a lavorare al distributore di benzina all'angolo piuttosto che studiare, visto che non potevo fare altro senza arte nè parte. Inizialmente risposi di si, lei mi biasimò e io le risposi male; lei mi lanciò uno zoccolo in sughero in piena fronte......, sai che risultato, il dolore passa, tanto facevo il contrario di quello che mi chiedevano
ma quando compresi che vita mi aspettava cambiai immediatamente registro.
Pensaci Jerry, a mente lucida, consigliati con qualcuno che conosca te e tuo figlio. Se non vuole studiare, beh, fai in modo che capisca quanto prima quanto è duro il lavoro.
Ha uno scooter suo? Vendilo, i soldi ti servono per mantenerlo.
Ha due cellulari? Idem :o
Scusa se ho esagerato, ma conosco la generazione alla quale appartiene, e come diceva mio nonno, una zappa di 20 chili fa capire molte cose ;)
ciao!!
mi posso immaginare le tue preoccupazioni....(io ho solo 26 anni) e non ho figli.....ma vedo spesso i comportamenti dei figli dei miei cugini...ma sopratutti i figli che la mia ragazza tiene a scuola (è una maestra).
parto dal presupposto che i ragazzi prima di tutto sono figli.....e quindi esseri creati da qualcuno che ha l'obbligo di crescerli in un certo modo.
il modo in cui crescerli...all'80% rispecchia il modo di vivere dei genitori....
quindi genitori cazzoni= figli cazzoni (il 99% dei casi).
l'altro 20% è l'ambiente extracasaling in cui cresce il ragazzo.
quindi amici/scuola. se gli amici sono coglionazzi...c'è una altissima possibilità che il figlio emuli e simuli gli amici che al 99% fanno le cose che non andrebbero fatte. (sopratutto nella fase adolescenziale).
l'altro vero problema che anni fa non si presentava è la fascia di età in cui il figlio si rincoglionisce.
fino ad una 15 ina di anni fa....si passava da bambini ad adolescenti verso i 14-15 anni.
ora...con la televisione , i media , internet ecc....i ragazzi recepiscono informazioni e messaggi da adulti fin da quando sono in grado di capire (parlare ed ascoltare) quindi verso i 4-5 anni interpetandoli alla loro maniera.
per essere sintetico.
la mia fortuna è stata quella di avere dei genitori fantastici...con una madre severissima (bacchettona) che mi ha sempre tenuto in riga...ed il padre invece che ha saputo mollare al punto giusto per farmi respirare un po'.
hanno sempre voluto rispetto (niente parolacce , la loro parola era l'ultima)..e mi hanno fatto crescere "col complesso" che la cosa più brutta che avessi potuto fare sarebbe stata di deluderli (anche nelle cose più piccole).quindi quando c'era la possibilità di fare qualche cazzata pensavo sempre al rischio di poterli deludere e quindi mi fermavo.
il fatto di non deluderli cmq era ricambiato da un comportamento giusto e corretto da parte loro...che non mi hanno mai considerato un "bambino" ma mi hanno sempre reso partecipe delle loro decisioni e delle loro discussioni.
io non sono un fascistone ed odio il pugno di ferro...però al giorno d'oggi queste problematiche vanno affrontate sistematicamente.
1° imporre il rispetto per tutti ma in particolare per i genitori e per qualsiasi altra cosa più vecchia del ragazzo
nonni compresi (che a volte vedo di quei comportamenti dei nipoti con i nonni da prenderli a cinghiate).
2° mettere inchiaro che il genitore è il padrone di casa e se il ragazzo maggiorenne vuole fare di testa sua...la porta è sempre aperta.
3° cercare di capire e conoscere le compagnie che frequenta il ragazzo.
4° e sopratutto controlli a sorpresa quando rientra il sabato sera (portafoglio con cartine per i cannoni , odore degli abiti..nei locali non si fuma più , occhi ed alito)
5° lui deve sapere che se sbaglia c'è una punizione certa che lo attende....e magari anche qualche schiaffone che riassumerei in "timore verso il genitore".
non voglio passare per il bacchettone......
vi scrivo da amsterdam (sono in trasferta) e non vi racconto cosa ho combinato il week end.
ma sempre con la testa sulle spalle....sapere dove si può arrivare capire dove finisce il giusto ed inizia lo sbagliato.....e questo è solo un buon genitore che lo può insegnare al figlio..
ti faccio i miei più sentiti auguri..perchè sarà una battaglia dura.....ma devi vincerla!!
fagli leggere questi post.
roby
Ciao se non gli và di studiare mandalo a fare il manovale da qualche muratore vedrai che dopo un mese come corre a scuola ;D ;D
Non ho molto tempo e non ho letto i consigli dei colleghi qui sopra... per adesso ti dico solo che anche io ero così alla sua età...poi mio padre è mancato (toccati pure) e nel giro di un paio d'anno sono passato da avere 14anni "mentali" ad averne 30.... Se devo essere sincero non sò dirti il perchè "ero cosi" ma soltanto dopo ho capito quanto ero nel torto e spero che anche per tuo figlio sia solo questione di "prendere coscenza" di cosa vuol dire stare al mondo!
Mandalo a fare un pò di volontariato magari si renderà conto almeno un pò di tutte le fortune che ha e righerà (un pò) più dritto...
Se decidi che non merita più la moto fammi un fischio!
Jerry, lasciando perdere le ca##ate più o meno grandi che tutti abbiamo fatto nella vita, capisco il discorso che da genitore si pongano determinate aspettative verso i figli, però la scuola non è tutto, c è anche tutto il resto e non è da disprezzare. Prova a responsabiizzarlo, mettilo davanti ad una scelta che dovrà fare lui (es: scuola o lavoro), sii determinato ma non cattivo, fagli capire in modo buonario che deve contribuire in qualche modo, o ripagandovi con risultati scolastici oppure rendendovi una quota di un ipotetico stipendio. Non usargli cattiveria, se è nell "età della stupidità" vivrà tutto come una sfida e probabilmente ti sfiderà, sii dolce per fargli capire che parli per il suo bene, e che se si sente uomo deve comportarsi come tale e fare le sue scelte. Bastone e carota, e imponigi pure qualche limitazione esemplare di modo che si renda conto che tu sei il capobranco della famiglia e che lui è un semplice gregario...
Forse non sarò stato nemmeno io l esempio del figlio modello, spero comunque prima di diventare un bravo genitore di diventare un bravo figlio, ad ormai 29 anni ho ancora molto da imparare sulle "gerarchie" e sul rispetto, quindi non disperare...
io ho due piccoli di cui la più grande ha 3 anni, quindi si può dire che nn ho nessuna esperienza in merito.
posso immaginare che avere a che fare con gli adolescenti di oggi sia un pochino differente rispetto a quelli di qualche anno fa. oggi è tutto troppo diverso. i media ci bombardano di spazzatura 24 ore su 24, tutto è ottenuto con troppa facilità, il massimo delle aspirazioni di un adolescente di oggi è indossare qualche vestito di marca e somigliare quanto più possibile a qualche mito visto in televisione.
io cercherei di abbattere quel muro che si stà creando tra te e tuo figlio. lo hai mai portato in moto con te? coinvolgilo. stringi un legame ancora più forte, diventa un suo amico. sono dell'idea che la sferza potrebbe far inasprire ulteriormente il vostro rapporto. in bocca al lupo!
Prima di tutto vorrei manifestare il mio accordo con Giampivr, tra tutti gli interventi è quello che condivido lettera per lettera.
Io mi ritengo fortunato di aver fatto tutto quello che ho voluto sin da tenera età, ricordo poche volte (a dire la verità nessuna al momento) in cui mia madre, artefice della mia educazione, mi ha negato categoricamente qualcosa, il fatto di avermi messo di fronte alla possibilità di scegliere liberamente secondo me mi ha giovato molto, mi ha fatto sempre capire il valore dei soldi senza farmi mancare niente, l'importanza dello studio senza obbligarmi a farlo, il rispetto delle gente senza avermi mai obbligato a scusarmi con qualcuno...., sarò stato fortunato a coltivare questo legame e renderlo speciale anche se non sono stato sempre un santo, qualche dispiacere l'ho dato ma niente di che.
Adesso le generazioni sembrano cambiate tanto in così poco tempo, ho 30 anni e rabbrividisco a vedere gli under 20 di oggi.
Non posso conoscere tuo figlio ma ti consiglierei di giocare la carta della responsabilizzazione.
Tienici aggiornati!!
Una piccola osservazione-spunto di riflessione che mi sorge naturale dopo l intervento di pippus: oggigiorno sento molto parlare di amicizia con i figli... A partire da Freud fino ad arrivare ai nostri giorni, sono ben chiari i ruoli che devono avere i genitori per i figli, mentre a mio parere le americanate odierne ci propinano genitori e figli stretti da complicità e amicizia. Per me mio padre deve essere semplicemente mio padre, e mia madre deve farmi da madre. Gli amici e i confidenti sono altri e non devono essere confusi, altrimenti ci troveremo ad avere almeno 2 buoni amici ma nessun genitore, siamo sicuri di auspicare tutte ste ca##ate della società moderna?!?!? ???
Allora vasto dibattito ... .
Ho un figlio dell'eta del tuo (e una figlia di 16) quindi ti posso parlare della mia esperienza in materia anche se non esiste il rimedio universale :( .
Allora ecco :
La scuola. E importante. vero. E se non vuole ? Abbiamo insistito fino alla nausea con rinforzi di corsi privati, di psicologo, etc per farlo andare avanti con la scuola fino a capire che di questo passo , alla fine dei conti mandavamo tutto a ramengo perche non si facceva nient'altro che parlare di scuola, di minacciare per la scuola, di occuparsi soltanto di lui tralasciando mia figlia (per fortuna molto matura...). Poi finalmente, con pazienza, con dialogo (l'ingrediente principale che mancava) gli abbiamo chiesto cosa voleva fare . Tutti i genitori, penso vogliono che i figli abbiano 20 metri quadrati di lauree varie; ebbene no ; lui voleva fare il carrozziere. Da 6 mesi lavora come apprendista carroziere (con un giorno di scuola tecnica) e gli piace. Si alza ed e felice di infilare la tuta. Non avra mai una laurea . Ok e poi ? Fara con l'educazione che gli abbiamo dato per affrontare la vita e con il suo mestiere per campare. La pace è tornata a casa. Se un domani vuole fare qualcos'altro, a lui i corsi serali.... .
Penso (mia opinione , almeno) che quello che vogliamo per loro e quello che volgiono loro per loro , non sempre coincide.
In un incontro con lo psicologo della scuola , ci fu chiesto (a me e madame) : Ditemi le sue qualità .
Sembra una domanda ovvia solo che per correre dietro al nostro delirio lo vedevamo soltanto come un grande difetto di 18 anni e non piu come nostro figlio (ogni volta che ci penso mi prenderei a sberle) .
Per il rispetto verso me, mia moglie , sua sorella, etc... . Bhe insomma ogni tanto si deve ricordare (un po a tutti) che regole esistono e vanno rispettate. Deve il rispetto a tutti fino a quando è rispettato anche lui. Ha solo 18 anni ... un po di pazienza (anche se a volte...)
E come Gianpivr ti ha scritto, io non sono suo amico, sono suo padre e basta. I ruoli sono chiari ; non siamo in dittatura, si puo parlare di tutto ma l'ultima parola resta a me (o a mia moglie, poco importa)
Non lo spio ma la sua compagnia , la conosco e se uno non mi va glielo dico e gli dico il motivo ma non scordarti che loro non usano lo stesso "metro" di noi per valutare le cose.
Un modo , come ti fu suggerito , di "avere l'occhio" è infatti di avere un attività in commune (noi facciamo karate insieme)
insomma ecco quello che ti posso dire di quello che ho vissuto e ti faccio gli auguri. Ultima cosa. nessuno nasce imparato in quelle materie. Si fà quello che si puo con quello che si sa, si ha vissuto, etc ... e ci si puo anche sbalgiarsi (lo so , l'ho fatto...)
Bravo Evatom.......i ;)
l dialogo e' la cosa fondamentale...........Jerry non mollare e sopratutto non metterti contro di lui altrimenti si impunta e non ti potra' piu' vedere........devi essere un amico NO un padre.......lo so non e' facile ma secondo me funziona....... ;)
:) non ho trovato una sola affermazione sbagliata o non condivisibile da nessuno in quanto letto finora. l'unico problema e' l'unicita' della persona, non statisticizzabile o indicizzabile. ognuno conosce i propri figli e i propri limiti, fermo restando poi che in ogni singolo caso, quello che funziona con me e mia figlia non e' detto che funzioni col tuo. purtroppo i tempi sono cambiati moltissimo, a causa di svariate circostanze, cio' che poteva andare bene anni fa ora non va piu' bene. sono MY differenti e non intercambiabili. sotto tutti i punti di vista. ad esempio i legislatori fanno leggi che possono anche contrastare l'azione educativa/correttiva di un padre verso i figli e creare a lui seri problemi... viaggiando ho notato una cosa, che nei paesi piu' indietro di noi, il rispetto dei figli nei confronti dei genitori e' molto piu' marcato, vuoi per repressione o per ambiente stesso. ho notato che in grecia i bambini dell'eta' di mia figlia denise, 10 anni, sono molto piu' educati dei nostri, e qualcuno l'ho visto prendere cinghiate in piazza senza tante storie... il permissivismo e il buonismo imperante da noi ai tempi odierni fa si che si perdano quei valori di educazione e rispetto con i quali siamo cresciuti noi tutti, lasciando spazio a quella maleducazione che alcuni, ma non tutti per fortuna, hanno oggi. in parte e' ''colpa'' nostra per le nostre assenze, per la mancanza di dialogo magari al momento giusto, perche' siamo sempre fuori casa x lavoro, purtroppo e' il nostro e il loro tempo, adesso si lavora in 2 per starci dentro, quando una volta lavorava solo il padre, le cose erano piu' difficili per la mamma..ma c'era.. adesso lavora anche lei, e come si fa'? sara' stanca anche lei... va' che casino che vivono i bambini adesso.. per andare agli estremi educativi, cito una storiella svedese... -al supermercato un bambino spruzza sui pantaloni di un cliente una bottiglia di ketchup... il padre del bambino guarda e non fa una piega. un vicino lo avverte che il bambino sta conciando di salsa il malcapitato, il padre risponde che non interviene perche' il bambino non va represso e deve avere un'educazione libera e permissiva... a sto punto il malcapitato prende dalle mani del bimbo la bottiglia di ketchup, guarda il padre affermando con la massima calma, che anche lui da piccolo non era stato represso, aveva ricevuto un'educazione libera e permissiva, e condivideva pienamente l'operato....poi gliela spruzza in faccia...- ricordiamoci sempre che i figli non sono nostra proprieta', ma appartengono a loro stessi, nel bene e nel male, il compito dei genitori e' costruirgli un paio d'ali solide, e dargli una bussola precisa. per costruire queste 2 cose servono anche le martellate oltre alle pinzette.. . fatto questo sono loro che dovranno spiccare il volo, sicuri che le ali terranno, e che la bussola non si guastera'. dimenticavo... per volare puo' servire un calcio nel culo, ma serve anche un motore e come ben sappiamo, i motori con troppa tolleranza o fanno rumore, o mangiano olio, o non vanno un tubo...
io non aggiungo altre cose; i "colleghi" del forum prima di me sono stati molto esaustivi ; tieni presente che ha solo 18 anni ; puo' darsi attraversi un periodo nero ; mio padre non e' mai stato un amico con me ; io sono dell'idea che invece bisogna esserlo e bisogna saper ridere non solo con il proprio figlio; complicita' non significa coglionaggine ; vedrai che tutto si sistema ; un abbraccio; un ti voglio bene ;vieni qua lo sai quanto ti voglio bene servono tanto specialmente quando ci si sta formando .
andate a tirarvi un po' di palle di neve !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ciao, ho letto il tuo post e mi non sembra tanto distante dalla realtà dove vivo a casa!
magari sotto mark knopfler a fianco leggi che vivo a Belluno :) più precisamente in quel di sospirolo...
...ho appena 2 anni in più di tuo figlio, non ho idea di come si fa il genitore ma so insomma penso di sapere che mi passa x la testa alla mia età!essendo anche del posto spero di esserti più utile :)
ricordo un periodo brutto come il tuo, anche se è un ricordo che tento di eliminare. Insomma come dire che non mi importava niente e vedevo le preoccupazioni, i rifiuti e le intromissioni varie (anche le semplici domande) come intralci e ostacoli a quel che credevo essere la mia vita.
perché? boh...sinceramente non lo so!
avevo un brutto atteggiamento, che si è semi riprodotto anche quest'estate (pensa quando ho sbagliato a far manovra col suo fuoristrada...) dettato per lo più dal fatto che la testa era concentrata su una ragazza, il non stare mai a casa e amici non proprio raccomandabili che mi han allontanato.
mi son reso conto di aver sbagliato in tutte e 2 le volte grazie a 2 cambiamenti che mi han fatto capire che non posso vivere "da solo" senza loro e che quello che fan loro x me in qualche modo devo ricambiarlo senza stare con le mani in mano a guardare il vuoto (anche perchè sono così di mio)
sono sempre andato bene a scuola anche se non l'ho mai presa troppo sul serio e ai miei è dispiaciuto il fatto che non abbia continuato gli studi. Fatto sta che facendo quel che voglio di testa mia ho un lavoro generalmente di notte che mi tiene a 140 km stradali da casa x 10 gg, quando rientro in patria cerco di dare una mano come posso (sacrificando le mie preziose ore di sonno) magari nel bosco, nei lavori a casa, o sulla moto del babbo (una Guzzi V50 '79 ex vigili urbani di marostica con tanto di sirene :-* ...lui ne va fiero e crede vada più del mio Cagiva >:( ...peccato che pieghi più io di lui! 8) )
questo perchè mi è stato insegnato così e sono contento di quel che faccio!
non ho mai voluto pesare ai miei tanto che:
-dentista,
-vestiti,
-libri,
-patente,
-benzina e olio,
-la mitica Honda XL 125 R PD,
-il Cagiva AR 350 e quella maledetta centralina,
-il Nintendo Wii,
-il mitsubishi pajero
me li sono pagati coi miei risparmi e con i soldi guadagnati con il mio lavoro senza pesare a nessuno.
non ho mai voluto deluderli e quando mi sono reso conto di quel che ho fatto ci sono rimasto male e ho sempre chiesto scusa.
in definitiva, dopo la storia della mia vita, ti dico che il padre deve fare il padre e il figlio il figlio, se hai un confronto tenta di renderlo costruttivo senza andargli incontro troppo, taglia i viveri e faglieli guadagnare i soldi che poi si spende come meglio crede.
In questo modo spero capisca cosa significhi guadagnarsi il rispetto tuo così poi automaticamente spero inizi a portarlo a te...almeno spero!
io non credo sia facile il tuo ruolo, ma hai comunque un ruolo da rispettare e far rispettare!
Spero di non aver scritto troppe stupidaggini vista l'ora e spero di non sembrarti troppo "inquadrato" (qui in alto adige dove lavoro i figli biondi dei genitori biondi pure loro non piangono, non corrono, non urlano, domandano sempre per favore e non rispondono mai male :-[ in che cavolo di universo parallelo vivo??????)
Ciao e buona fortuna!
P.S.: oltre al manovale io consiglio asfaltista in estate (l'asfalto tiene meglio) oppure il minatore (io sono assistente contrario in galleria)...con questi lavori raddrizzi anche un palo di acacia!
Non vorrei che si facesse confusione tra la sottile linea che separa la bonarietà e la comprensione di un genitore con l amicizia. Un amico non potrà mai assumere la figura di genitore, viceversa un genitore non potrà mai assumere la figura di amico. Non credo proprio ci siano innovazioni particolari nell essere umano tali da poter far crollare l intera pedagogia, psicologia e psicoanalisi.
Citazione di: Kap il Gennaio 20, 2009, 01:24:12 AM
l dialogo e' la cosa fondamentale
Verissimo, il dialogo è fondamentale in qualsiasi rapporto umano, anche il più distaccato, senza dialogo la società sarebbe afona, è un' identità, una verità assoluta, ha u senso e un nonsenso fusi insieme, un po' come dire "honda è honda".
Citazione di: Kap il Gennaio 20, 2009, 01:24:12 AM
devi essere un amico NO un padre.......lo so non e' facile ma secondo me funziona....... ;)
Kap, davanti a questo devo assolutamente dissentire, proprio perchè parliamo di una psiche, di una figura ancora debole che deve rafforzarsi. Per l intera pedagogia, psicologia ecc la figura del padre (ora mi riferisco nel caso specifico a jerry) deve essere una costante, un pilastro che si deve pure contrastare con la dolcezza della madre, in quanto al figlio si deve offrire un tutto rappresentato dal 100% dove il padre ad es per un 50% è fermezza e durezza e la madre per il 50% è dolcezza ecc, e da qui è anche spiegato il rapporto conflittuale coi genitori, così come pure il tanto famigerato complesso di edipo.
A parte questo, nessuno vieta ad un padre di dimostrare comprensione, bonarietà, disponibilità o quant altro, ma a livello psicologico i figli hanno bisogno dei proprio genitori, perchè gli amici già ce li hanno al di fuori della famiglia e i ruoli delle varie figure non vanno confuse per il nostro inconscio.
Mi trovo ad assistere molto spesso a discussioni del genere sia per il lavoro di madre, di mia zia, della mia "aspirante morosa" e di una mia carissima amica. Nonstante la differenza tra i lavori di cui sopra, le basi son comuni a tutti, e da tutti è sempre espresso in modo certamente più erudito e dettagliato quanto io ho cercato di scimmiottare prima.
Personalmente trovo un grande piacere a chiamare i miei genitori "mamma e papà", l idea di chiamarli "amici miei" susciterebbe dentro di me una certa depravazione..
Jerry, cmq credo che tu ora abbia sufficienti elementi per capire la tua reale situazione e come ti devi comportare, anche perchè sei suo padre ed in realtà conosci meglio di chiunque altro le volontà di tuo figlio anche se ti possono infastidire e forse pure ferire. Se è debole e fragile non condannarlo, sii forte che prima o poi dentro di lui ti vorrà assomigliare anche se magari non te lo dirà mai.
quotissimo, amico di un figlio mai, se no il padre chi ca**o lo fa!! Parlarci si, dialogare sempre, sforzarsi di comprendere, ma anche di far comprendere, ma anche imporsi, amicizia non ce ne deve essere, nel senso proprio della parola >:(
Del resto basta guardarsi in giro, i "nuovi metodi" di educazione new-age, il "genitore amico", la mancanza di autorità e di qualche sberlone hanno prodotto i mostri che vediamo oggi in giro, e di cui purtroppo sentiamo parlare alla tv.
si ok la durezza ci sta pero' facendo cosi' e imponendosi non si fa altro che rovinare il tutto e il giovane figlio fara' tutto l'opposto...... :( :(
e' capitato sulla mia pelle......anch'io facevo l'opposto di quello che mi dicevano i miei.....ho lasciato la scuola,andavo a lavorare e facevo a botte con i titolari,ma alla fine e' ricaduto tutto sulla mia vita e di dialogo con i genitori ce ne stato poco......loro comandavano e imponevano e basta (alla vecchia maniera).......adesso non tutti i casi sono uguali ma (quando arrivero') con mio figlio cerchero' di avere tutto quel dialogo che non ho avuto io xche' secondo me i genitori devono essere i PRIMI amici dei figli e su molti casi funziona xche' si fidano dei genitori........!!
Forse mi sbaglio ma noto che molti miei colleghi di lavoro hanno questa mentalita' e si trovano bene xche' instaurano un rapporto solido con i propri figli....... ;)
Barte non e' vero......non sono i ceffoni che riducono cosi i nostri figli ma la SOCIETA'....... :-\ :-\ :-\
Citazione di: Kap il Gennaio 20, 2009, 10:38:52 AM
si ok la durezza ci sta pero' facendo cosi' e imponendosi non si fa altro che rovinare il tutto e il giovane figlio fara' tutto l'opposto...... :( :(
e' capitato sulla mia pelle......anch'io facevo l'opposto di quello che mi dicevano i miei.....ho lasciato la scuola,andavo a lavorare e facevo a botte con i titolari,ma alla fine e' ricaduto tutto sulla mia vita e di dialogo con i genitori ce ne stato poco......loro comandavano e imponevano e basta (alla vecchia maniera).......adesso non tutti i casi sono uguali ma (quando arrivero') con mio figlio cerchero' di avere tutto quel dialogo che non ho avuto io xche' secondo me i genitori devono essere i PRIMI amici dei figli e su molti casi funziona xche' si fidano dei genitori........!!
Forse mi sbaglio ma noto che molti miei colleghi di lavoro hanno questa mentalita' e si trovano bene xche' instaurano un rapporto solido con i propri figli....... ;)
Barte non e' vero......non sono i ceffoni che riducono cosi i nostri figli ma la SOCIETA'....... :-\ :-\ :-\
kap, mica lo devi menare dalla mattina alla sera :D e non c'è bisogno neppure di ceffoni, in vita mia mio padre mi ha colpito una sola volta :( basta uno sguardo come si deve a volte, ma okkio: non devi fare il contrario di quello che hanno fatto i tuoi, non è la strada giusta.
scaricare la responsabilità sulla società è sbagliato, come dire "mio figlio non va bene a scuola per colpa degli insegnanti", tutto il mondo contro tuo figlio? Non parlo di te, ma in generale, le prime responsabilità sono sempre nostre, le altre sono concause. I figli vanno educati, e per farlo i metodi variano per situazione e soggetto. essere genitori è un mestiere, come tale richiede competenzaq e professionalità oltre all'affetto, mica un divertimento. :angry2:
infatti......il dialogo serve apposta per fargli capire chi comanda........ ;)
per quanto riguarda i ceffoni era per rispondere al Barte,in quanto non servono a niente......o li crepi di mazzate o niente...... :D :D :D
:lol2:
Come fanno ad avere rispetto degli altri se non hanno rispetto nemmeno verso i loro genitori :hmmm:
Citazione di: Kap il Gennaio 20, 2009, 10:38:52 AM
si ok la durezza ci sta pero' facendo cosi' e imponendosi non si fa altro che rovinare il tutto e il giovane figlio fara' tutto l'opposto...... :( :(
e' capitato sulla mia pelle......anch'io facevo l'opposto di quello che mi dicevano i miei.....ho lasciato la scuola,andavo a lavorare e facevo a botte con i titolari,ma alla fine e' ricaduto tutto sulla mia vita e di dialogo con i genitori ce ne stato poco......loro comandavano e imponevano e basta (alla vecchia maniera).......adesso non tutti i casi sono uguali ma (quando arrivero') con mio figlio cerchero' di avere tutto quel dialogo che non ho avuto io xche' secondo me i genitori devono essere i PRIMI amici dei figli e su molti casi funziona xche' si fidano dei genitori........!!
Forse mi sbaglio ma noto che molti miei colleghi di lavoro hanno questa mentalita' e si trovano bene xche' instaurano un rapporto solido con i propri figli....... ;)
Barte non e' vero......non sono i ceffoni che riducono cosi i nostri figli ma la SOCIETA'....... :-\ :-\ :-\
non penso si debba dire durezza .
Ci sono limiti oltre ai quali non si va per il quieto vivere in famiglia e perche a noi (mia moglie and myself) ci hanno parso essere regole ragionevoli; e questi limiti sono validi per tutti a casa (da piu piccolo al piu grande e anche al cane) ; Ci si rispetta , non si alza la voce , ci si esprime in caso di problema (e non sempre va tutto liscio; il mondo perfetto non esiste)
Ma amico , no e poi no ... Ho piu del doppio della sua età, il "mio" mondo e il "suo" non sono gli stessi, se un giorno ha bisogna di un punto di riferimento vorrei che guardasse suo padre (o madre) e non un ipotetico amico ...
poi ognuno fa come gli pare, ovviamente
Caro Jerryout, diciamo che siamo nella stessa barca più o meno, come detto da molti prima la generalizzazione non ha senso, ogni individuo è unico, diciamo che io ti dirò ciò che abbiamo fatto io e marina.
Nella scuola è prevista almeno da noi, la presenza di uno psicologo a supporto degli studenti e dei genitori, per prima cosa rivolgiti a loro, non sarà facile far accettare a tuo figlio la situazione ma provaci, noi abbiamo focalizzato l'attenzione sulla mancanza di rapporto e abbiamo stimolato la sua volontà nell'aiutare noi nel capire come potevamo aiutarlo. Il braccio di ferro non funziona e nemmeno il ricatto, si rischia di farlo agire per contrapposizione, è un processo definito dalla psicologa di autodeterminazione, per cui il figlio si stacca dai genitori volendo fare delle scelte che spesso non rispecchiano le nostre aspettative. Certo il rispetto è un punto chiave, ma comprenderai che anche tu (e ti assicuro che è vero) non ricordi ma spesso eri in disaccordo dai tuoi genitori.
Deve crescere con tutto ciò che ne consegue e non vuole essere ciò che voi o noi vogliamo, vuole essere lui a scegliere e decidere, errori compresi, è insito nel processo di maturazione. Ovvio che i paletti del buon senso genitoriale ci sono e devono rimanere, tu sei e rimani comunque l'autorità prevalente e in questa fase hanno bisogno di punti fermi. Se ti può essere d'aiuto anche alle asl di tua competenza, c'è uno psicologo che supporta la genitorialità.
Sarebbe retorico dire che ai nostri tempi tutte ste balle non c'erano e bla, bla, bla... ma non sono i nostri tempi.
Ricordagli, cosa che non facciamo spesso che gli vuoi bene, e che il tuo interesse non è vederlo laureato o megamiliardario ma vederlo felice indipendentemente dalla strada che scieglierà.
Sò che non tutti condivideranno ma fatti aiutare se non riesci da solo, è un'opportunità da non sottovalutare, purtroppo non esiste la scuola per genitori, ci si deve arrangiare.
D.M.L
anche io condivido un pò tutti i consigli.... solo che secondo me 18 anni non sono pochi... non è più un bambino.
Te lo dico per esperienza... pure io a 18 anni a scuola non concludevo nulla, bocciato due volte al 4° superiore... non sò perchè, forse le cose tra i miei che non andavano...oppure boooo....
poi un amico mentre stavo facendo per la 3° volta il quarto, senza concludere nulla, mi chiese se volevo andare a lavorare.
Lo ringrazio ancora adesso, dopo un anno che lavoravo mi sono segnato al serale e ho preso il diploma... a volte serve cambiare per sbloccarsi.
Poi se il suo problema fossero i compagni di scuola che influiscono negativamente, vedrai che lavorando avrà sempre meno tempo per vederli e probabilmente cambierà anche giro di amicizie.
Caspita..... ho letto tutti gli interventi, ed ognuno ha ragione.. Sono assolutamente d'accordo col Doc e Gianpivr. E non ho altro da aggiungere se non augurarti una pazienza ed una forza infinite.
Matteo, mio figlio, compirà a febbraio 23 anni. La sua età della stupidera è iniziata ai 13 anni, e mi ha fatto rosicare e arrabbiare e piangere per diversi anni. Ma alla fine ce l'ho fatta, e da sola è stato più difficile, ho dovuto fare il padre e la madre insieme..
Ma alla fine caro Jerry, l'età della stupidera finisce. Se ti può consolare.
approvo in pieno il fatto di mandarli a lavorare, il lavoro, sopratutto quello umile, li fa cambiare. La fatica fisica gli fa capire quanto costa volere certa cose.
Mateto si era messo a lavorare in pizzeria. Jeans firmati 100 euro? a 5 euro l'ora quanto devi lavorare per poterli comprare?Chiaro no? Ecco, così alla fine si è rimesso a studiare per avere questo benedetto titolo di studio, ma contemporaneamente ha sempre lavorato. Certo le sue cazzate le fa sempre, anche se non me le racconta le posso immaginare. ma non mollare Jerry. Alla fine ti ringrazierà.
Jerryout, hai mai pensato a scrivere una lettera a tuo figlio? certe cose, credimi, a volte si risolvono (o perlomeno si affrontano) in maniera molto più naturale così, senza quel timore del "dico-non dico che poi mi pento" che spesso ci frena in un dialogo troppo spesso dominato dal voler avere ragione a tutti i costi; scrivendole invece si ha tutto il tempo per ponderarle, certi rapporti si ha troppa paura di rovinarli, magari per delle cose che poi si rivelano solo delle sciocchezze.
Prova, vedrai che tutto diverrà più semplice e si risolverà.
Andrea
cosa dire ...... grazie a tutti per i vostri pareri e consigli , evidentemente è un tema che in qualche modo tocca tutti prima in una parte e poi nell'altra . è stato detto che i figli rispecchiano l'educazione che ricevono , perciò dovrebbe essere cattivo padre cattivo figlio e viceversa ? io non credo sia una regola , se penso a mio padre , che ha cercato in tutti i modi di insegnarmela giusta , sia con l'esempio e per quanto possibile con il dialogo , mia madre che anche di fronte all'evidenza mi ha sempre difeso ..... e continua a farlo :) , insomma due ottimi genitori ed il risultato ? credo che se io avessi un figlio come lo sono stato io per un po di anni lo avrei fatto fuori dalla disperazione :-\ . poi per fortuna le cose cambiano e anch'io ho messo un pò di sale in zucca , pian piano ma lo ho fatto pur mantenendo un pò di "stupidera" come dice Lu ;)
io di sicuro non sono il genitore dell'anno , sicuramente però a mio figlio non è mai mancato nulla e non stò parlando solo di cose materiali , il dialogo bene o male c'era , ci si divertiva , il suo essere una peste era simpatico , le vacanze fatte insieme ... insomma solo bei ricordi ora :-\
non condivido l'idea di padre amico , un tentativo lo ho anche fatto ma purtroppo è naufragato miseramente , alla fine credo come dice Gianpvr che siano due ruoli incompatibili o sei uno o sei l'altro , questo non vuol dire che assieme non si possa fare nulla però ad ognuno il suo ruolo
ah una parola voglio spenderla per Daniela , la mamma , lei come ci si aspetta da una mamma cerca sempre di essere presente , pronta ad aiutare se ha bisogno di essere portato di qua o di la o a sponsorizzare se il bimbo ha bisogno , insomma per quanto possibile cerca sempre di aiutarlo (pure lei lavora tutto il giorno) , il risultato ? lasciamo perdere , ci sono termini che non credo appartengano a questa generazione uno di questi è "riconoscenza"
non si tira su un figlio sperando che questo ti dica grazie ogni giorno però si spera che capisca che certe volte non è facile , che ci sono sacrifici e che se anche ogni tanto scappa un grazie pa o grazie ma fa un grande piacere .
io rimprovero a questa generazione diverse cose , sicuramente alcuni principi sono andati persi per colpa del cosidetto progresso , come citato nel topic i ragazzi sono bombardati dalla mattina alla sera da tutto e di più , bei tempi quando c'era carosello e poi a nanna.
internet invece di essere usata anche per arricchirsi culturalmente viste le sue illimitate informazioni , viene utilizzata per scaricare mp3 e vedere siti porno o al massimo video su youtube.
io ho ancora giochi che mi hanno regalato da piccolo , la pista della policar non me la tocca nessuno ;) , provate a chiedere ad un 18enne quale è il gioco più vecchio che ha ......
non parliamo del rispetto .... siamo passati nel giro di qualche decennio dal dare del voi ai genitori al mandarli a quel paese :-\
insomma se non lo avete capito sono completamente sfiduciato , ogni volta che dai una possibilità di riscatto vieni prontamente deluso , ma un minimo di ideale non esiste ? qualche ambizione , non parlo di metri quadri di diplomi o lauree parlo semplicemente di dire ... io voglio fare quello .
no non esiste , hai il ciao vuoi il 125 poi vuoi il 250 adesso parli della macchina , ma ca..o hai mai pensato che queste sono cose che vanno mantenute ? conosco ragazzi che vanno a scuola e poi nel fine sett vanno a lavorare per mantenersi le loro cose , li ammiro . come citato nel topic è ora che capisca che se vuoi una cosa devi sudare per averla e per mantenerla , il mio ragazzo ha fatto due estati in un rifugio (solo i fine sett) dove si lavorava si .... ma faceva anche festa causa un rapporto di amicizia con il gestore , perciò forse non ha capito il vero significato della parola lavoro . aveva la possibilità di lavorare nel ristorante dello zio nei fine sett ma è durato un giorno :(
penso a quello che ha detto Doc e credo che non sia una brutta idea chiedere un appoggio del genere
per quanto riguarda la moto ti tengo presente Barte ;)
ora ho deciso come suggerito di far leggere questo topic al bocia , non so se è giusto ma credo che potrebbe essere uno stimolo per iniziare un confronto , lo inviterò a scrivere qui quello che pensa ....... :-X
Citazione di: jerryout il Gennaio 20, 2009, 22:23:04 PM
ora ho deciso come suggerito di far leggere questo topic al bocia , non so se è giusto ma credo che potrebbe essere uno stimolo per iniziare un confronto , lo inviterò a scrivere qui quello che pensa ....... :-X
Magari non è male come idea, potrà confrontarsi anche con chi, come stratocaster #65, è quasi suo coetaneo.
Non perdere la fiducia!!! ;)
raschieremo il fondo ;)
a proposito di stratocaster nonostante la giovane età complimenti per i gusti in fatto di musica ;)
....i figli...van tirati su bene fin da piccoli....
io a 2 anni aggrappato al bultaco di papà (non stavo ancora in piedi bene)
(http://img291.imageshack.us/img291/585/robybultacoyh1.th.jpg) (http://img291.imageshack.us/my.php?image=robybultacoyh1.jpg)
io a 3 anni sul beta 250gs di papà...
(http://img88.imageshack.us/img88/5811/robybetann3.th.jpg) (http://img88.imageshack.us/my.php?image=robybetann3.jpg)
io a 17 anni sul mio sniper....preparato...sempre da papà......
mi sa che se l'è proprio cercata
(http://img88.imageshack.us/img88/3269/kymcoi1dc2.th.png) (http://img88.imageshack.us/my.php?image=kymcoi1dc2.png)
p.s.
il giorno dopo quest'ultima foto...finivo in ospedale per menengite fulminante...salvandomi per pelo.
era il luglio 1999.
Citazione di: ROBY_HRC il Gennaio 19, 2009, 20:15:42 PM
ciao!!
mi posso immaginare le tue preoccupazioni....(io ho solo 26 anni) e non ho figli.....ma vedo spesso i comportamenti dei figli dei miei cugini...ma sopratutti i figli che la mia ragazza tiene a scuola (è una maestra).
parto dal presupposto che i ragazzi prima di tutto sono figli.....e quindi esseri creati da qualcuno che ha l'obbligo di crescerli in un certo modo.
il modo in cui crescerli...all'80% rispecchia il modo di vivere dei genitori....
quindi genitori ca**oni= figli ca**oni (il 99% dei casi).
l'altro 20% è l'ambiente extracasaling in cui cresce il ragazzo.
quindi amici/scuola. se gli amici sono coglionazzi...c'è una altissima possibilità che il figlio emuli e simuli gli amici che al 99% fanno le cose che non andrebbero fatte. (sopratutto nella fase adolescenziale).
l'altro vero problema che anni fa non si presentava è la fascia di età in cui il figlio si rincoglionisce.
fino ad una 15 ina di anni fa....si passava da bambini ad adolescenti verso i 14-15 anni.
ora...con la televisione , i media , internet ecc....i ragazzi recepiscono informazioni e messaggi da adulti fin da quando sono in grado di capire (parlare ed ascoltare) quindi verso i 4-5 anni interpetandoli alla loro maniera.
per essere sintetico.
la mia fortuna è stata quella di avere dei genitori fantastici...con una madre severissima (bacchettona) che mi ha sempre tenuto in riga...ed il padre invece che ha saputo mollare al punto giusto per farmi respirare un po'.
hanno sempre voluto rispetto (niente parolacce , la loro parola era l'ultima)..e mi hanno fatto crescere "col complesso" che la cosa più brutta che avessi potuto fare sarebbe stata di deluderli (anche nelle cose più piccole).quindi quando c'era la possibilità di fare qualche cazzata pensavo sempre al rischio di poterli deludere e quindi mi fermavo.
il fatto di non deluderli cmq era ricambiato da un comportamento giusto e corretto da parte loro...che non mi hanno mai considerato un "bambino" ma mi hanno sempre reso partecipe delle loro decisioni e delle loro discussioni.
io non sono un fascistone ed odio il pugno di ferro...però al giorno d'oggi queste problematiche vanno affrontate sistematicamente.
1° imporre il rispetto per tutti ma in particolare per i genitori e per qualsiasi altra cosa più vecchia del ragazzo
nonni compresi (che a volte vedo di quei comportamenti dei nipoti con i nonni da prenderli a cinghiate).
2° mettere inchiaro che il genitore è il padrone di casa e se il ragazzo maggiorenne vuole fare di testa sua...la porta è sempre aperta.
3° cercare di capire e conoscere le compagnie che frequenta il ragazzo.
4° e sopratutto controlli a sorpresa quando rientra il sabato sera (portafoglio con cartine per i cannoni , odore degli abiti..nei locali non si fuma più , occhi ed alito)
5° lui deve sapere che se sbaglia c'è una punizione certa che lo attende....e magari anche qualche schiaffone che riassumerei in "timore verso il genitore".
non voglio passare per il bacchettone......
vi scrivo da amsterdam (sono in trasferta) e non vi racconto cosa ho combinato il week end.
ma sempre con la testa sulle spalle....sapere dove si può arrivare capire dove finisce il giusto ed inizia lo sbagliato.....e questo è solo un buon genitore che lo può insegnare al figlio..
ti faccio i miei più sentiti auguri..perchè sarà una battaglia dura.....ma devi vincerla!!
fagli leggere questi post.
roby
Quoto al 100%.....pur ancora non avendo, almeno che io sappia, figli.
Capisco che poi.....essere genitori cambia tutto, rende tutto più difficile....ma almeno in linea teorica sono pienamente d'accordo.
Sono anche io dell'idea che un'annetto/due di lavoro potrebbe velocizzare il processo di crescita cerebrale! ;)
Citazione di: gianpivr il Gennaio 19, 2009, 22:45:48 PM
Una piccola osservazione-spunto di riflessione che mi sorge naturale dopo l intervento di pippus: oggigiorno sento molto parlare di amicizia con i figli... A partire da Freud fino ad arrivare ai nostri giorni, sono ben chiari i ruoli che devono avere i genitori per i figli, mentre a mio parere le americanate odierne ci propinano genitori e figli stretti da complicità e amicizia. Per me mio padre deve essere semplicemente mio padre, e mia madre deve farmi da madre. Gli amici e i confidenti sono altri e non devono essere confusi, altrimenti ci troveremo ad avere almeno 2 buoni amici ma nessun genitore, siamo sicuri di auspicare tutte ste ca##ate della società moderna?!?!? ???
probabilmente sei tu il primo a confondere i ruoli:
un
genitore che ti stà vicino nei momenti difficili, che segue passo passo tutto quello che fai durante la giornata, condivide con te delle passioni, abbatte il muro tra genitore-adolescente è un pochino diverso dall'amico con cui ti incontri in piazzetta.
nn venire a dirmi che i genitori sono una cosa e gli amici sono un'altra, lo sò già! ;)
Non confondo alcun ruolo, io...
Quello che hai descritto tu non è un genitore amico, è un genitore e basta, e nelle vesti di genitore si cerca di stare vicini ai figli e comprenderli. Come avrai letto visto che mi hai pure citato, ho preso una tua frase come spunto per muovere un' osservazione, e se leggi gli altri miei interventi ti renderai ben conto che ho molto chiari i ruoli delle varie figure dato che vivo tra pedagogia e psicologia...
PS: vallo a dire a Belze che non sono inquadrato in schemi e che confondo i ruoli :lol2:
Citazione di: gianpivr il Gennaio 21, 2009, 19:47:33 PM
ho molto chiari i ruoli delle varie figure dato che vivo tra pedagogia e psicologia...
PS: vallo a dire a Belze che non sono inquadrato in schemi e che confondo i ruoli :lol2:
Strano, avrei detto tra pedagogia e PSICHIATRIA :banana: :furioso:
:sbang: era una battuta........... si era capito.......................... no?.................... :cesp:
In realtà psicologia criminale ::)
Citazione di: gianpivr il Gennaio 21, 2009, 21:43:07 PM
In realtà psicologia criminale ::)
beh allora sei proprio giusto per questo caso ;)
ad ogni modo pur avendo invitato "l'imputato" a leggere questo topic e credo lo abbia fatto , quindi ad esporre senza censure o correzioni da parte mia la sua opinione ed iniziare una discussione civile , nonostante questo dicevo .......vedo con rammarico che ancora nulla è apparso :(
spero ancora di veder prima o poi un post da parte sua ma se così non fosse cosa dovrei dire ? eppure credo che esporre qualcosa a qualcuno che non vedi sia sicuramente più facile che trovarti l'interlocutore davanti . non volevo sicuramente una seduta di analisi ma semplicemente un'esposizione di opinioni o idee ............... appunto :(
Bhe se lo ha letto , è gia qualcosa.
Pretendere che all'instante si innesci una discussione mi pare illusorio. Se tuo figlio è come il mio, prima di avere una parola il tempo si misura in secoli... .
Forse (dico forse perche non conosco la situazione piu di quel tanto) , semplicemente , non sa come affrontare l'argomento ; non sa come introdurre la discussione; non sa quando; non sa ... .
Abbi pazienza (si ancora pazienza ...) .
Se proprio le cose non miglioranno, fati aiutare da un psicologo (lo abbiamo fatto anche noi. Ah gia... la parola "psicologo" fa drizzare i capelli a molti. Ignorali )
voila. Auguri lo stesso
ps : se proprio ti vuoi sfogare non farlo su tuo figlio ; c'è la lista dei cretini dell'umanità; se la vuoi scremare un po... ;D
Citazione di: jerryout il Gennaio 20, 2009, 22:50:27 PM
a proposito di stratocaster nonostante la giovane età complimenti per i gusti in fatto di musica ;)
se non sono belli i Dire Straits!
mi spendo uno stipendio in assicurazione di macchina e moto e mezzo stipendio in bollo :ahh: :ahh: :sticazzi:
ti passa la voglia di passare dal ciao al 125 x arrivare fino alla macchina :)
ancora buona fortuna!