Bene, non sapevo di questo forum, l'ho trovato digitando su Google: come affrontare disgrazie senza il supporto della dignità... :D
In effetti i possessori della Honda XR sono quasi tutti disposti a rocambolate paurose nelle più disperate situazioni per poi rialzarsi decisi a non incolpare la loro amata moto e prendendosi responsabilità che, spesso, derivano dai centotrenta chili e rotti della loro moto della quale tutti, ma dico proprio tutti continuano a giurare, al modo delle belle donne, che il suo peso sia di centoventi scarsi.
Okkey, ho sessanta anni che suoneranno il 3 maggio che sta irrompendo, senza alcuna delicatezza, nella mia martoriata esistenza. Vado in moto da non mi ricordo quando per via degli innumerevoli traumi cranici subiti, in parte sulle piste e in un'altra non trascurabile percentuale da mia moglie la quale, ogni volta che rispondeva al telefono, mi chiedeva prima di farmi parlare:— In che ospedale ti trovi, stro-nzo?—. Ora vivo in montagna, tra Menaggio e Porlezza, in mezzo a tratturi che sarebbero più adatti alla moto da trial, che ho e che la mia vetusta XR, ormai storica, odia di una sfrenata gelosia, e appena può le fa vedere i sorci verdi...
(http://img207.imageshack.us/img207/4259/xrmassimo.jpg)
Bellissima presentazione e ben arrivato!
:)
ciao e benvenuto ;)
...benvenuto e buon divertimento... ;) ;) ;)
:) ciauuuuuuu
Ciao e benvenuto! ;D Non meriterebbe la tua icserre una bel restauro? ;)
benvenuto e bella presentazione...e bella la 89 americana da restaurare....anche se così è bella vissuta...specie quella sella..incerottata..
Benvenuto!
Originale presentazione!
grande Massimo benvenuto tra noi!!!
bell trattore!!!
ciaoo ;)
benvenuto !!
Bella davvero ;)
Già, il restauro, un tasto dolente avete schiacciato... Solo la gioventù può mancare di delicatezza, in un modo così esagerato, non riuscendo a immaginare la precaria condizione che affligge l'endurista avanti negli anni... Lui, il vegliardo con alle spalle almeno tanta esperienza quanti sono gli acciacchi, irrigidito dalle placche in simil-titanio che gli tengono assemblate le ossa, marcia a folle velocità in piedi sulle pedane non perché sia un manico, ma per colpa delle piaghe da decubito sul sedere che gl'impediscono di sdraiarsi sulla sella, e per via dell'infiammazione al tunnel carpale che lo costringe a tenere la manetta tutta aperta o tutta chiusa, e se la ruggine non le impedisse di chiudersi lui sceglierebbe anche quella seconda agognata opportunità. In ogni caso l'endurista in età avanzata sa che l'unica Gloria che può portargli conforto è l'infermiera del Gaetano Pini, che ormai gli dà del tu per le tante volte che l'ha assistito, rigirato o appeso in tutte le incredibili posizioni dovute a sempre nuove e creative fratture di ossa che lui manco sospettava di avere. Che la restaura a fare la moto? Ma ci si rende conto che un vecchio a cavalcioni di una moto lucida darebbe l'impressione di averla sottratta al nipotino? Che credete abbia scritto all'interno dei paramani l'anzianotto pilota? Eh? Forse pensate robetta sul tipo: In caso di dubbio apri il gas a vai"? Noo ragazzi... lui ce l'aveva sì quella scritta, ma essendosi sbiadita col tempo è rimasto scritto soltanto: "apri il gas e vai" e lui ormai non nutre alcun dubbio che quel gas sia riferito a quello del forno di casa, e il "vai" al loculo di un cimitero... :D
Massimo...se un gran poeta...oltre che appassionato.
Sull'essere poeta nutro convincenti dubbi, ma la passione ce l'ho, questo è fuori discussione, la testimoniano ventinove fratture e l'essermi ritrovato nello stesso ospedale, stessa stanza e stesso letto per ben due volte. Chi oserebbe mettere in dubbio la mia sfranata (non ho sbagliato a scrivere) adorazione per le due ruote? Il giorno dopo aver comprato l'XR da un ragazzo che andava a fare il carabiniere al posto del servizio militare, che aveva percorso soltanto settecento chilometri con questa moto, ho portato l'XR e quel ragazzo davvero simpatico alla cava di Valdaren per fargli salutare la sua ormai ex motocicletta. Faccio io il primo giro e su un salto doppio la moto mi s'intraversa, per colpa dei sassi mossi sui quali il gas non incide sempre allo stesso modo, e arrivo male sulla seconda cunetta. Caduta seria e cinque vertebre cervicali mi si sono incazzate, scivolando in avanti. Ambulanza e solito ricovero all'Ospedale di Magenta dove sono stato venti giorni bloccato stretto in un materasso di gel, coi miei ragazzi del reparto dove lavoravo, dell'Istituto Don Gnocchi di Milano, i quali mi venivano a trovare sulle loro carrozzine e a prendermi per i fondelli perché io davo loro dei senza palle mollaccioni ogni volta che si lamentavano della loro situazione esistenziale. Fortunosamente il Padreterno, al quale sono sempre stato sulle palle, non ha voluto infierire più di quello che aveva, con tanta crudeltà già deciso, e sono tornato a casa più gobbo del solito, ma con le mie gambette scarne. Dopo poco ero già in moto a fare il pirla col sorriso stampato sulla faccia da st****o che tengo... :D
Grande Massimo! :)Complimenti per passione,ironia e stile.
...bellissima sta storia... e ricordati che se sei qui a raccontarla al Padreterno evidentemente stai piu simpatico di altri ;D ;D ;D
...grande... ;) ;) ;)
Questa storielletta accadutami ve la devo raccontare, per ragioni che non è neppure il caso d star lì a spiegare...
Cava di Valdaren, più o meno era il 1992-93, tutta sassi grossi sul fondo e pista che cambia perché un pilota ha il padre con la ruspa che modifica il circuito sassoso secondo le esigenze del figlio che corre nel cross. Noi, che lì ci allenavamo perché è pista molto ostica, per via dei sassi che non danno mai garanzie di risposta alle aperture del gas, lo sapevamo che gli ostacoli erano in perenne mutamento, così prima di girare a velocità sostenuta facevamo un prudente giro di ricognizione. Eravamo in due quella sera, di passaggio dopo un'escursione in montagna durata tutta la giornata. Io con la mia XR 600 e Carlo col Kappa 300, decisamente più bravo di me, che correva nel regionale di enduro occupando sempre le prime posizioni in classifica. Nel nostro gruppo di amici io ero l'unico a non avere, all'interno dei paramani, la scritta "In caso di dubbio apri il gas e vai". A me quella scritta pareva da gasati e non mi piaceva. Nella ricognizione fatta la pista era apparsa immutata, perché non avevamo notato una biforcazione nuova che, al primo giro ad andatura sostenuta... abbiamo inforcato senza accorgercene. Io ero davanti e Carlo dietro, prudenti come se ci avessero appena informati di avere poche ore di vita. Era tutto il giorno che giravamo su mulattiere cattive ed eravamo sì stanchi, ma sciolti e a nostro agio. A un certo punto mi accorgo che qualcosa non andava come avrebbe dovuto, per via di una salita che non ricordavo di avere già fatto. Stando in piedi si vede bene, ma quello che avevo intravisto era un incubo. Il papà del pilota della Kawasaki aveva modificato una montagna di sassi e terra scavandoci un buco in mezzo profondo quattro metri, allo scopo di ricavarci un doppio salto, perché è d'uso che prima il pilota prenda le misure su una cuna unica, che viene poi aperta creando il doppio salto sul quale ci si è allenati per sapere come arrivare dall'altra parte della discesa. Cacchio! Io, andando più o meno a settanta all'ora non potevo fermarmi quindi decido al volo e spalanco la manetta del gas spiccando il volo, ma arrivando corto proprio sulla cima della seconda montagnetta. Svengo per la botta e alla XR si spezza il telaio in due. Carlo, dietro a me vedendomi nel vuoto fa in tempo a frenare, ma si ferma con la ruota davanti già nel buco a penzoloni e ha i piedi puntati sul bordo e urla disperato. Questa è la scena che i miei occhi hanno messo a fuoco appena ripresa conoscenza. Non ho memoria di quanto tempo sono stato svenuto, ma Carlo dice pochi secondi. Aiutandolo da dietro è riuscito a salvare moto e cavoli, e io sono stato a letto quindici giorni con una concussione cervicale che mi procurava dolore intenso e una brutta vertigine. Quella scritta all'interno dei paramani non l'ho mai voluta, ma quella sera mi ha salvato, e ha salvato anche Carlo che non le ha obbedito...
Qui sotto si vede dove ho saldato il telaio
(http://img441.imageshack.us/img441/6025/saldaturatelaioxr.jpg)
Quindi ancora più forte il motivo per mettere le mani, con calma, sulla amata icserre, e restituirle il piacere della giovinezza...la passione non ti manca di certo e sono convinto che rivederla a nuovo ti darà emozioni che neanche ti immagini!
Poi di nuovo in mula...magari con qualche cautela in più che la passione e l'amore per l'icserre sono quelli di sempre e rimangono immutati se non aumentati nel tempo mentre fratturarsi di solito peggiora e basta.
Tacco.
Mi hai fatto stendere( dal ridere ) e quasi commuovere,dammi retta non cambiare manco una vite alla tua xr,siete in simbiosi,e cosi dovete rimanere...ciao