In una Domenica buia e ventosa, quando il mondo ancora incerto tace, quattro ceffi, a cavallo dei loro fidati destrieri, sfidano le avversità climatiche e si lanciano alla ricerca di nuovi orizzonti.
Dopo aver sfidato asfalto e vento inizia lo sterrato e come per magia svaniscono freddo indolenzimento e altri acciacchi vari. La prima salitina fangosa è fatale al mio destriero che mio malgrado non è potuto essere ferrato a nuovo, così già dai primi metri sono dovuto ricorrere alla compagnia della spinta, mannaggia. Si riparte, cercando di sbrigare il più possibile per non recare disturbo, ma in un altro passaggio viscido la scena si ripete. Dopo questi due episodi, la corsa si fa abbastanza fluida e il divertimento sale, anche se per me il livello di guardia, con le gomme ormai da moto GP, è sempre alto. Passano i km e il gruppo è affiatato, sento che sto andando abbastanza bene nonostante tutto, ma quando arrivo su una ripida salita sassosa, la mia XR rallenta, rallenta, e alla fine si ferma scavando una buca col posteriore quasi volesse seppellirsi. La tengo in moto, la sposto di peso rimonto in sella schiaccio sulle pedane e riprovo a partire, niente, neanche mezzo centimetro. I tentativi si ripetono ma sono vani. Guardo sconsolato mio fratello Nik che pazientemente aspetta le mie acrobazie e decido di scendere e riprovare con un po di rincorsa.
La cosa non piace tanto a Nik, ma io credo di potercela fare (con un po di fortuna).
Intanto esorto mio fratello ad andare avanti, in questo modo riprendo fiato e coraggio.
Lui con le gomme ok guadagna la vetta in un soffio, riaccendo la moto e i miei muscoli e parto carico di grinta. Il risultato non è proprio quello sperato, ma ho guadagnato alcune decine di metri preziosi. Ritento ancora, ma le mie forze sono allo stremo e il mio respiro affannoso comincia a togliere ossigeno alla vegetazione circostante. Come a Febbio scende dalla vetta Nik cui cedo la sella della mia moto e io mi piazzo sul posteriore pronto alla spinta. Anche questa volta la coppia con sanguigna ha vinto, e raggiunta le sommità a piedi riprendo la cavalcata.
Sono un po triste per i miei amici cui ho sicuramente sottratto una buona decina di chilometri di sterrato, però non mollo e continuo ad andare.
I miei impegni di papà si fanno sentire più forte del canto della xrrona e il giro purtroppo finisce (70km da casa mia).
Comunque ho passato una bella domenica, con una compagnia di veri enduristi (Andrea, Alberto e Nik) ai quali rivolgo un grandissimo GRAZIE per il loro aiuto e la loro pazienza.
Ciao e a presto.
P.S. mi sono finalmente arrivate le gomme.
Siamo tutti più bravi con le gomme nuove, ma vedrai che la prossima volta sarò io ad averne bisogno...
Io sono caduto in una curva dove neanche un puledro appena nato avrebbe avuto incertezze, e che ci vuoi fare?
I cavalieri ti aspettano per nuove gesta eroiche.
Ciao ;)
...grande Rufus, non mollare... :D
La prox volta vedrai, sarai tu ad "arrampicarti" per primo con le gomme nuove ;)