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BACK TO THE ICSERRE-6 Gennaio 2007

Aperto da alves, Gennaio 25, 2007, 10:53:17 AM

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alves


BACK TO THE ICSERRE

Dopo…dopo una vecchia casa venduta, dopo una nuova casa comprata, dopo la nuova casa finalmente ristrutturata, dopo un trasloco, dopo un figlio in arrivo, dopo, dopo, dopo…finalmente è arrivato il momento di un giro enduro con l’XR400!
Non che non mi fossi divertito negli ultimi 6 mesi del 2006, trascorsi sempre in sella all’Elefant 750: ho imparato, più o meno, a portarla in fuoristrada, ci ho macinato lunghi giri endurostradali nelle Dolomiti, mi son divertito perfino tornando a casa dal lavoro, infilando qualche argine sterrato nel ritorno a casa.
Ma la fedele XR400 soffriva di gelosia, so che pensava “Ma cos’ha questa vecchia, obesa pisciaolio moto italiana che il mio padroncino la preferisce a me?” Povera XR, era proprio ora che la riportassi nel suo habitat naturale, lassù sulle montagne, in mezzo alle crode e ai boschi, tra mulattiere e sentieri!
Con la Befana 2007 si ricomincia con l’enduro; e di cose da inaugurare ce ne sono: guanti nuovi, stivali nuovi, ma soprattutto il nuovo GARAGE: dopo 10 anni in cui avevo tenuto le moto sotto un portico, dopo altri anni con le moto dai miei e io in altro loco, dopo altri anni con le moto incastrate in un minuscolo box, finalmente partivo per un giro dalla mia Base Operativa:


L’antro dell’endurista

Ancora casino post-trasloco, ma banchi di lavoro, moto sul cavalletto, moto pronte a partire, il mio Regno (in tutto il resto è la Donna che comanda!).

THE FAB FOUR

Nella glaciale luce di un gelido e nevoso mattino del più profondo inverno, alcuni temerari centauri….NO, un fico secco, falsa partenza!
Gennaio è gennaio, ma sulle montagne si vede neve solo oltre i 2.000, l’aria è fresca, ma talmente fresca che nelle operazioni di vestizione ed accensione arrivo pure a sudare: che inverno balordo.
In 4 ci ritroviamo al solito bar. Il primo ad arrivare è ovviamente quello che giunge da più distante, con tanto di auto e carrello, e che da veri cafoni facciamo attendere, il mitico Frasca:


Già da questa faccia si capisce che il Frasca non è tutto a posto: sempre iper-eccitato a causa delle droghe di ogni tipo che si cala, dall’LSD al crack…


…d’altra parte se non abusasse di tali sostanze come potrebbe resistere ai rigori del Generale Inverno in moto?

Ora non ha più la fida XT600 3TB; dopo averla seviziata peggio di un medico nazista con i prigionieri di un campo di concentramento, l’ha venduta a pezzi e si è perso un TT600 59x, modello made in Japan per chi non se ne intende delle sigle storiche Yamaha, così composto: telaio TT, serbatoio TT motore XT, forcelle rovesciate KTM, plastiche ignote, praticamente la Frasca Special!


Questo invece sono io, mentre, novello Mosè, indico agli amici le foreste che si apriranno al passaggio dei nostri tasselli (foto Frasca).

Mentre scrocco il caffè al Frasca, arriva l’uomo che non ha bisogno di presentazioni, il mio fidato amico Diego; è dal 1997 che esce in moto con me, e non ha ancora manifestato tentazioni omicide nei miei confronti, incredibile!


Si, perché non sempre i giri vanno così, come dovrebbero essere…(foto Frasca)


…molto più spesso sono così! Un Diego felicissimo di essere precipitato con 8.000 € di Yamaha nuovo sotto al sentiero, ovviamente scelto da me!

Infine, ultimo ma non ultimo, arriva il profeta dell’Enogatroenduro, il mio concittadino Juha:


Ecco un uomo che era felice della sua moto e della sua vita, almeno finché non mi ha conosciuto…


…eccolo, dopo avermi conosciuto, felicissimo di trovarsi incrodato su di uno scalino alto mezzo metro con 300 metri di burrone subito sotto!

Il ragazzo ha affiancato al suo TTR un 250 2T Yamaha dei primi anni 90; non è pero la WR, ma una YZ targata in tutto e per tutto: ruota post. da 19, sospensioni dure come travi, erogazione brusca…e ne paga lo scotto.

ASCESA

Si parte; qualche breve sentiero di collegamento per prendere quota fuori dall’abitato, ed è subito mulattiera; traccia che risale con numerosi traversi una valle oscura, dal fondo cosparso di foglie marce; ma sotto il manto deciduo ci sono sassi, smossi o fissi, accuratamente irrorati di vaselina. Risultato? Se si da troppo gas la moto va per gli …azzi suoi, giù nel bosco.
Ogni tanto la traccia è spezzata da simpatici massi grossi come lavatrici, o da tronchi caduti: sai che divertimento se un masso così ci precipitasse in testa proprio mentre passiamo?


Non ci credete? Ecco sullo sfondo masso + tronco a fare la chicane; in primo piano Juha si tiene in allenamento anche nelle soste, facendo sollevamento moto: ottimo esercizio per addominali e braccia.  (foto Frasca)


Non soddisfatto (l’YZ pesa poco e non è buona da allenamento), il buon Juha prova a gettare in terra il TT di Frasca.

Tutto questa ossessione per la forma fisica da i suoi frutti; guardate come Juha e Frasca corrono in mulattiera; manco si riesce a fotografarli, i pilotoni!


Juha


Frasca

Si continua a salire, sempre immersi nel bosco; degli alberi caduti ci impongono una deviazione, ma niente di che; è un giorno strano; Epifania, 6 gennaio, non fa freddo, assolutamente, anzi l’impegno nella guida ci accalora e fa sudare; un anno esatto fa in questi luoghi c’era mezzo metro di neve, e passavo con la slitta dei ragazzi: ora troviamo qualche camminatore, contadini al lavoro nel campo…non me ne frega nulla dello sci e dei problemi del turismo montano (anche se mi dispiace per chi ci lavora e magari è in difficoltà) ma comunque d’inverno in montagna ci sta bene la neve, e tanta!


Rampona in diagonale: più difficile a vedersi che a farsi (foto Frasca)


Diego me la esce impennando…


…Fraschino Tranquillino…


…Juha chiude in leggero distacco, già afflitto da problemi di scorrimento alle forcelle (il noto trattamento superficiale alla “carta vetrata”, in grado si fermare la marcia di un treno) e di buco di erogazione ai bassi (buco di potenza se non gira abbastanza il gas, buco nella terra se lo gira troppo, il giusto mezzo si gioca in circa 3 micron di corsa dell’accelleratore!)


Primo piano per la Frasca Special.

Io e Diego ci si consultava sulla strada, e si sceglieva la peggiore dei dintorni.
Per raggiungerla dovevamo percorrere una facile sterrata, vietata al pari di Piazza S.Pietro in Vaticano.
Il Frasca, noto spazzolatore di sterri, stava già per lanciare a manetta il suo pot-pourrì  di pezzi Yamaha a manetta sulla ghiaia, ma lo trattenevo; e facevo bene, altrimenti che fine avrebbero fatto le 2 famigliole a passeggio dietro una semicurva? La fine dei birilli al bowling quando si fa strike!
Il capo famiglia ci faceva un gesto; io lo interpretavo come un insulto, Frasca e Juha come un saluto: differenze di prospettiva, dovute alla droga e agli anabolizzanti  consumanti dai due, senz’altro!
Parlando seriamente, che tristezza percorrere questa sterrata da carbonari, come terroristi in fuga, quando negli anni 70 vi passava pure una gara di regolarità!
Per fortuna la sterrata l’abbandoniamo presto, per uno di quei sentieri dove di sicuro la temuta Panda 4x4 dei forestali non arriva.
Si sale facilmente, solamente verso età ascesa si presentano un paio di difficoltà, una rampona di sassi rotolanti seguita da una doppia coppia di stretti tornanti in rapida successione; qualcuno arranca, qualcuno ha bisogno di una mia spintarella, ma ce la caviamo egregiamente.


Frasca sul rampone: sembra in piano, ma era veramente ripido!


Sempre il Frasca, lanciato oltre il primo tornante.


Juha avanza a pedate


Radura nel bosco: forse l’unica di tutta la salita; il sentiero non era di pendenza esagerata, ma il pendio su cui corre si: osservare l’inclinazione degli alberi rispetto al suolo.


Attimi per cui è bello vivere: un mare di bianche nuvole sommerge la pianura e trasforma i monti in isole…


… i meteorologi la chiamano inversione termica, aria fredda in fondovalle e calda sulle cime, io la chiamo poesia. 

DISCESA

Raggiungiamo il passo, punto più elevato del giro, a circa 1.500 metri; dovrebbero esserci metri di neve, invece solo poche misere tracce di nevischio oramai ghiacciato: è incredibile essere qui in gennaio.


Alves seccato per la mancanza di neve…

Manca Juha, che non arriva; si sente il 2T latrare disperato non molto distante, ma non si avvicina mai; Frasca ci rassicura dicendo di averlo visto fermo sull’ultimo tratto ghiacciato, ma i minuti passano. Dovremmo andare ad aiutarlo, ma non possiamo:


Abbiamo lezione di pattinaggio artistico sul laghetto ghiacciato!

Indi requisisco la TT, e la provo attorno al laghetto; vorrei scendere da da Juha fermo, ma vedo che un escursionista lo avvicina, forse con l’intenzione di impalarlo con i bastoncini da trekking, per punizione di infrangere i divieti di circolazione nell’aerea.
Lascio l’enogastroendurista al suo destino, e smotazzo allegramente attorno alla pozza; scendendo verso gli altri amici noto con stupore che si sbracciano nella mia direzione, non capisco? Capisco quando il terreno improvvisamente scompare sotto alla ruota posteriore, il dislivello del terreno era in realtà un gradino verticale di mezzo metro; mando a pacco le forcelle, ma riesco a stare in piedi  e a riconsegnare la il TT sano e salvo al proprietario.
Nel frattempo Juha ricompare, sfatto dalla fatica di guidare su l ghiaccio vivo la scorbutica 2T; noi, riposati e stufi di aspettare, ripartiamo immediatamente: siamo buoni, non volevamo che si raffreddasse!


La discesa inizialmente è simile, sentiero esposto sul mare di nubi: qui Diego che fotografa Alves fotografati da Frasca (foto Frasca).

Poi tutto cambia quando giriamo attorno alla dorsale del monte, e ci ritroviamo nel suo cono d’ombra.


Rispettate la natura, seguite i sentieri!!


La traccia si presenta così: una sottile incisione sul fianco del monte, che perde quota in maniera impercettibile; la furia degli elementi hanno ridotto la mulattiera di guerra ad una esile monotraccia sull’orlo del baratro.

Cumuli di foglie nascondono il sentiero, in alcuni punti il loro livello raggiunge il ginocchio, fa impressione guidare immersi nel crocchiante fluido vegetale.
La lunga traversata termina in una sterrata carrabile; il tempo di una breve sosta per ricompattare il gruppo e fare delle foto, che Diego e Frasca si lanciano come indemoniati sulla discesa: li rivedremo solo in fondovalle!


Fuori dal tunnel erboso


Frasca e Diego


Lunga discesa


Montagne nude di neve!

ASCESA II

Ci si ferma per una meritata sosta bar, dopo la quale Juha manifesta il desiderio di lasciare la compagnia e rientrare per la via più breve; io cerco di dissuaderlo, lo assicuro che in un attimo riguadagniamo la nostra valle per una veloce mulattiera; ma l’enogastroendurista non abbocca, e ci saluta; peccato, guardate voi stessi che divertimento si è perso:


Alves immortalato in un tentativo di stupro di una roccia calcarea…


…consumato il misfatto si riparte.

Ma questa non era altro che una deviazione di un sentiero per il resto semplice; Frasca infatti fatica un po’ troppo su quella radice e lo deviamo sulla uscita di sicurezza.
Ma dobbiamo ancora conquistare il secondo colle della giornata, se vogliamo rientrare verso casa; do le istruzioni del caso a Frasca, “su decisi, mantenere traiettoria e trazione, distanziati” e prendiamo la rincorsa.
Diego ci sta davanti, ma vedendolo in difficoltà scartiamo a destra per una traccia alternativa; il realtà è tutta un’altra direzione, e la pista s’impenna come una pista da bob olimpionico; andiamo a parare in una radura dove alcuni boscaioli sono intenti al loro lavoro. I legnaioli vorrebbero legnarci, a giudicare dalle grida gutturali e lievemente incazzate che proferiscono le loro labbra! Lesti giriamo i ferri, scendiamo a valle, riprendiamo la rincorsa verso l’inferno di pietre rotolanti.
È una mulattiera da fare tutta d’un fiato, LETTERALMENTE, fermarsi vuol dire tribolare il triplo per ripartire, fra lo scrosciare di rocce, gomme e metallo.
Ne sa qualcosa il Frasca; dall’alto non lo vediamo, ma sentiamo distintamente il rombo del 4 valvole Yamaha arrancare; come gli indiani d’America ascoltiamo attentamente i suoni portati dal vento, per capire se il nostro amico sta scavando un tunnel verso il centro della terra oppure sta lentamente avanzando.
Ed eccolo finalmente apparire:




Slalom fra i massi per Frasca.

Dal colle scendiamo veloci verso Schio, non facendoci mancare appaganti pezzi di fuoristrada; felici torniamo alle nostre casa, anche oggi è andata bene.

Ciao
Alves


LucaXr

Alves, ei un narratore mitologico eccezionale  ;D un racconto fotografico che ho buttato giù tutto d'un fiato e un percorso enduristico che sembrava aver vissuto lì insieme a tutti voi...
Complimenti per il racconto, le foto, la passione, insomma, mi è piaciuto, spesso anche io creo post molto impegnati e sò l'impegno che ci vuole nel produrli, beh questo mi è piaciuto proprio!  ;)

Ciao

LXR :)

uncleroby

Veramente COMPLIMENTI per la narrazione, l'itinerario e lo Spirito con cui affrontate queste avventure! ;)
The rule is to improvise, adapt, overcome!

gbking

   GBking       
"Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco ma sopratutto non dire mulo..."
gbking_on_the bike             PezzyBoy: tessera n. 001             Stultorum mater sempiter gravida
'Dottore, sono venuta per prenotare un disagio ormonale, un test gravitazionale e un talpone vaginale'

Vale

Bravo, le tue avventure mi piacciono sempre, e un po mi fanno rabbia considerando i km di pianura che mi circondano. Complimenti !!

Vicepresidente fu Horseman

Bello bello e ancora bello !!!!

Quand' è che ci troviamo ?

Ciao
http://www.daichenemo.com/flash/vice.swf

IN VINO VERITAS  IN SCARPE ADIDAS  IN BAGNO BADEDAS  IN CULO UN ANANAS

La mojer l'è come 'na scoresa : o te la moli o te la stòfeghi !

Juha

#6
Complimenti per il racconto Alves.... visto che l'allenamento ad alzar moto funziona ?!?  :D

Piccola nota:

Citazionema vedo che un escursionista lo avvicina, forse con l’intenzione di impalarlo con i bastoncini da trekking, per punizione di infrangere i divieti di circolazione nell’aerea.
Lascio l’enogastroendurista al suo destino.

L'escursionista era una signora sulla cinquantina con il cane, che vedendomi bestemmiare in 24 lingue per passare i 30 metri ghiacciati si avvicina e mi dice: se fai il giro... sali.. raggiungi gli altri e fai pure meno fatica.

Grande signora endurista  :D



xe sempre beo butar do marce co la moto in corteo....

gbking

   GBking       
"Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco ma sopratutto non dire mulo..."
gbking_on_the bike             PezzyBoy: tessera n. 001             Stultorum mater sempiter gravida
'Dottore, sono venuta per prenotare un disagio ormonale, un test gravitazionale e un talpone vaginale'

forgone

ma a me non mi invitate mai a ste uscitine?
comunque caro alves qui sul Po mica ci rompiamo le balle...
http://www.xt600.cc/forum/index.php?topic=32752.0

navaho


Già da questa faccia si capisce che il Frasca non è tutto a posto: sempre iper-eccitato a causa delle droghe di ogni tipo che si cala, dall’LSD al crack…

... qualche dubbio era venuto anche a me, ora ho avuto la conferma !!!
:cellera: :cellera: :cellera: