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MOTORADUNO DEL PASUBIO (per gli amanti delle moto d'epoca)

Aperto da alves, Luglio 20, 2005, 16:47:46 PM

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alves

Da un paio di settimane non sono più riuscito a fare un giro in moto come si deve! Un sabato è stato dedicato alla manutenzione, 1 è andato perso; pensate che per fare un po’ di offroad una volta alla settimana vado al lavoro in moto e ritorno a casa in fuoristrada, percorrendo i 30 km di colline tra Schio e Vicenza.
Anche quest’ultimo W-E non ho fatto fuoristrada, ma per un motivo nobile: ho partecipato al 36° Motoraduno Storico del Pasubio.

Questa manifestazione era nata dopo la 1° guerra mondiale per onorare i combattenti italiani; i temerari motard di allora salivano oltre i 2000 metri, attraverso le rotabili militari, fino ai campi di battaglia del Pasubio: con le moto di allora era un vero cimento percorrere decine di chilometri di strada sterrata in montagna;  nel secondo dopoguerra la tradizione riprese, irrobustita da frotte crescenti di motociclisti tedeschi e nordici che invadevano la città e il monte; ho vaghi ricordi di bambino di tante moto rumorose per le vie del centro
Poi il declino negli anni 80-90: prima la perdita del tratto in alta montagna, per i soliti divieti, e lo spostamento dell’epilogo del raduno all’Ossario del Pasubio, al passo Pian delle Fugazze; infine la cancellazione totale della manifestazione.
Negli ultimi anni l’evento è risorto, grazie ai club della vallata (Historic, Schio, Trial Valleogra, ecc.) che hanno dato all’happening la qualifica di rievocazione storica: le moto storiche la fanno da padrone, ma il raduno è aperto a tutti.

Alle 9.15 ero in piazza, con oltre un’ora di anticipo sulla partenza, per ammirare le moto presenti;
C’erano centinaia di moto di ogni genere e sorta, quelle d’epoca la facevano da padrone, ma anche di moderne ce n’erano parecchie.
Spiccava la quasi totale assenza del fuoristrada: enduro racing nessuna, pochissime dual, la mia XR, una Husqvarna 610, un paio di TT-R, una Husqvarna 125 guidata da una ragazza, alcune Aprilia RX, un paio di HM 50.
Poche anche le enduro stradali presenti, mono e bicilindriche, solo le BMW erano un po’ più numerose.
Probabilmente gli enduristi sono più furbi dei loro colleghi stradali ed hanno pensato bene di utilizzare il giorno di riposo settimanale per andare al mare, magari in moto! In effetti il programma non era certo emozionante: si trattava di percorrere la Valleogra per circa 20 km fino al passo Pian delle Fugazze, dove sorge l’Ossario del Pasubio, in loco benedizione moto, posa corona di fiori ai caduti e ristoro; infine rientro per la stessa strada a Torrebelvicino, paese limitrofo a Schio dove si sarebbe mangiato alla locale sagra in piazza. Certamente la perdita dell’arrivo in cima al Pasubio, come nei decenni precedenti, ha tolto verve e fascino all’evento, si parla di quasi 20 km di sterrate d’alta quota!
Però sarebbe stata bella la presenza di un nutrito gruppo di enduristi in abbigliamento tecnico, avrebbero fatto la loro figura e avrebbero fatto sapere al mondo che fra i motociclisti ci sono pure loro, e a pieno titolo!

Finalmente alle 10.30 veniva data la partenza e, scortato dalla polizia, il lunghissimo serpentone di 2 ruote si metteva in marcia.
È stato molto bello attraversare i paesi, con gli addetti e la polizia che fermava il traffico per farci passare, con la gente dei paesi in strada ad aspettare il passaggio delle moto, con le macchine fotografiche e le telecamere, bambini e vecchi a salutare i motociclisti.
L’aspetto meno piacevole era la possibilità di scontrarsi, considerando l’affollamento di moto: come niente puoi trovarti davanti un mezzo d’epoca o un ciclomotore che arrancano sulla salita, e tamponarlo.
A San Antonio del Pasubio ci si fermava per una sosta, dopo 14 km di strada!!
A quel punto mollavo il raduno e mi facevo la restante salita all’Ossario in fuoristrada, passando per il forte Maso, opera difensiva del 15-18, dove attendevo l’arrivo del gruppo.
Nel piazzale dell’Ossario aveva luogo la benedizione delle moto e il secondo ristoro; il raduno tornava a valle, io invece rimanevo in quota, e bordeggiando le pareti strapiombanti del Pasubio raggiungevo la famiglia nella nostra “casetta” in montagna, per una meritata grigliata di carne e annessa pennichella pomeridiana.

Dovevo partecipare almeno una volta al raduno, ora sono a posto con la coscienza!


ecco alcuni degli esemplari più notevoli visti al raduno:



Sidecar russo Dneper, accrocchiato all’inverosimile: doppio freno a disco anteriore, taniche, mitragliatrice, radio CB, ecc., ecc., ecc.: farà storcere il naso ai puristi delle moto d’epoca, ma era il mezzo più ammirato!







Sidecar BMW militare in tenuta kaki: questo probabilmente era più “vero” del Dneper russo.







Cambio “Tiptronic” a leva e mitragliatrice: ottima la seconda quando si incontra una pattuglia poco accomodante!





Altro sidecar BMW con le insegne della luftwaffe


Ducati Scrambler, il dual sport degli anni 70





Ducati 125 Six Days: classico regolarità 2T anni 70, di scarso successo allora; carina, ma sfregiata da quell’orribile bauletto!!



Un Montesa mezzo trial, mezzo enduro: affascinante!



Vespa Side: ne aveva una pure mio un pro-zio; bisogna essere dei contorsionisti per infilarsi in quella specie di supposta che fa da carrozzino





Guardate questa Gilera: sportellino per soffocare lo scarico, con tanto di comando a cavo, un db-killer ante-litteram!



Il ristoro a San Antonio



Forte Maso



la rotabile sterrata verso il Pian delle Fugazze, sullo sfondo.



Galleria



la S.S. vista dall’alto



l’arrivo all’Ossario



l’Ossario



Il piazzale



Guzzi militare



generazioni a confronto: la paciosa antenata Guzzi Lodola e la scattante Cagiva Mito.



Triumph anteguerra



Valvole laterali e molle esterne


Db-killer



Guzzi a quintalate



Parilla sportiva



Ducati 175 Sport



MV AUGUSTA



LAVERDA SF 750, una delle mie preferite



una splendida CB500 FOUR



La CBX a 6 cilindri in linea



una delle prima Gold Wind



Ceccato 4T da regolarità: la Ceccato era una ditta vicentina che produsse moto negli anni 40-50. Non so però se questa regolarità era un modello della casa o una elaborazione dell’epoca; comunque sia molto bella



l’OSSA usata da Terence Hill nel film “Altrimenti ci arrabbiamo!” bellissima!



il Morini Corsarino: 50 cc, 4T: che tenerezza!



Il Corsarino



Questa è la più singolare: il serbatoio è marchiato Gilera, il motore è a 4T, ma ha tutta l’aria di essere una “special”: chissà come deve essere guidarla!



Harley degli anni 90…



Harley degli anni 70! L’Aermacchi marchiata H-D: mamma che brutta!



Già meglio questa: motore 2T e impostazione decisamente più scrambler.



la marmitta è un capolavoro di curve.

E per finire alcune delle poche enduro presenti, residuate degli anni 80:



XL200



XL200 con super accrocchio reggi borse



XL600 P-D



Gilera 125 RC TOP RALLY, il mio sogno a 15 anni



Aprilia Tuareg Wind 350 4T: non pensavo che ne circolassero ancora!



l’unica XR400 al raduno: la mia!



la gloriosa XT600 nelle sue annate migliori





Misteriosi cinquantini di epoche trapassate remote



la sterrata che scende dall’Ossario



Le pareti del Soio Rosso

Ciao
Alves

masso

Che belli tutti quei ferri vecchi!!!  :-* :-* :-* :-* :-* :-* quanto mi piacciono le moto d'epoca....più di quelle moderne quasi quasi! Comunque complimenti per il report, mi hai intasato il pc, ma ho goduto veramente! BRAVO! ;)

una cortesia...il prossimo anno diccelo per tempo che quasi quasi vengo con.............ve lo dirò in seguito, work in progress! ::)

(no, non con l'xr altrimenti sciupo i tasselli! :P)

masso
:mukka:     - KLE 500 '03 - XRV 750 '90  --  FIRENZE (ex XR 400)