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Una Obesa e una Anoressica in gita al Forte

Aperto da alves, Novembre 17, 2006, 17:13:24 PM

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alves


UNA OBESA E UNA ANORESSICA IN GITA AL FORTE

L’obesa è la mia Elefant 750, l’anoressica la WR250F del caro amico Diego, compagno di 1000 e una avventure. Per la moto italiana 195 kg per 51,8 cv, contro 115 kg e 30,9 cv della japponesina: 2 mondi opposti si incontrano!
Per mia fortuna Diego è di mentalità aperta, non è di quelli che storcono il naso quando ci presenta al via di un giro con una moto sopra i 130 kg, e accetta di buon grado l’uscita un po’ anomala; ma non lo deluderò!
Attraversiamo le ultime case della città, e Diego, come mi dirà poi, si stupisce non poco quando mi vede imboccare deciso la stradina che porta ad un sentiero che facciamo spesso, un sentiero di vero enduro, concentrante in un paio di km o forse meno, monotraccia larghi come la ruota, fango, strappi ripidi con sassi viscidi, radici, pietra a scaglie e un paio di tornanti.
La seconda lunga del 750 Ducati mi permette di salire in scioltezza; devo però stare attento a non accelerare troppo ed inclinare troppo il mezzo, perché le derapate di questo bisonte non sono facili da controllare; altra accortezza, non prendere gradini e radici troppo di petto, perché la forcella è troppo cedevole e si rischia il fondocorsa, e non è bello trovarsi in sella a 2 quintali di moto imbizzarriti!


Luce nel bosco

Ci portiamo in quota attraverso il bosco di mezza montagna, valli umide ed appartate, posti da boscaioli e moto enduro.
Fuori dal bosco, sosta fontana e scambio mezzo, al principio di una facile sterrata carrozzabile, dai lunghi traversi di fine ghiaino e dai tornanti quasi tutti lastricati in pietra. Attendevo con impazienza il momento di questo scambio: non per guidare il libidinoso WRF250 del mio amico, già provato tante volte, ma per vedere Diego in sella ad un bestione “ignorante”: il mezzo più grosso che abbia avuto è stato il KTM 400 LC4 , altrimenti solo piccole cilindrate a 4T da categoria E1, Yamaha 250, KLX 250.


Prati e monti


Sul sentiero


Cagivone all’attacco

Nelle precedenti esperienze in sella al 5 valvole Yamaha mi ero esaltato dalla leggerezza e maneggevolezza del mezzo, e la potenza del motore mi era parsa agli stessi livelli del mio XR400, ovviamente più diluita nell’ampio regime di rotazione: l’XR ha più spunto e schiena a metà erogagazione ( e ci mancherebbe, 150 cc in più non sono pochi) il WR allunga alla grande: avevo deciso che se mai sarei sceso dall’XR, avrei preso la Yama 250!
Ma stavolta, appena poso il culo sulla sella blu, sono disorientato: dov’è la moto? Tra le gambe non stringo nulla, avanzo, avanzo ma potrei sedermi sul manubrio tanto la moto è inesistente, pare di essere seduti su un tubo! Qualche migliaio di km in pochi mesi con in mezzo alle ginocchia la cisterna del Cagiva ha stravolto tutti i miei parametri.
Per non parlare del motore: abituato al tiro potente e costante del bicilindrico Ducati, a tutte le marce e a tutti i regimi, mi sembra che il WRF non vada una pippa! Canno completamente la guida del frullino Yamaha, sbagliando continuamente marcia al momento del cambio, e il motore fa BOOOOOOO, come una 2T scarburata; se ora mi facessero provare una nervosissima 2T di piccola cilindrata, 50, 80, 125, mi sa che non saprei nemmeno guidarle!!
E Diego? minuto qual è, nello specchietto lo vedo sparire dentro la sagoma dell’Elefant; prudente, col 750 va ad andatura ridotta. I suoi commenti: sospensioni scorrevoli e motore che prende i giri come la turbina di un aereo.


Verso il forte

Si prosegue per sentieri e sterrate nella valle, verso la nostra meta, il forte Enna.
Non centra nulla con l’omonimo capoluogo di provincia siciliano: è un modesto monte dal profilo trapezoidale, che non raggiunge nemmeno i 1.000 metri di quota.
Ad una delle estremità del pianoro sommitale sorge l’ennesimo forte della Grande Guerra, in  questo caso italiano.
La sua funzione era proteggere l’accesso alla pianura vicentina dalle vallate prealpine, e fornire supporto di artiglieria alle truppe operanti sul vicino confine.
Nel 1916, secondo anno di guerra, gli Austro-Ungarici attaccarono, la famosa Spedizione Punitiva, e, dilagando attraverso tutta la montagna vicentina arrivarono sull’orlo della pianura.
Gli eventi misero il forte Enna in condizione di far sentire il suo peso nella battaglia, appoggiando la resistenza delle fanterie sul soprastante massiccio del Novegno, ma le cose non andarono per il verso giusto: i proiettili dei cannoni da 149 mm sparati dalle cupole corazzate andarono a cadere sulle teste dei militari italiani!! Il comandante fu destituito, poi con la fine dell’offensiva nemica e l’arretramento della linea di combattimento il forte non fu più utilizzato.
Queste opere sono un monumento ai caduti, certamente, ma anche alla stupidità dei militari, governati e comandanti di ieri ( e oggi non credo siamo messi meglio!); centinaia di tonnellate di cemento e acciaio annegate nelle viscere della montagna, gallerie, strade, cisterne, acquedotti, per erigere opere che avrebbero dovuto essere imprendibili, invincibili, ma che al momento della verità vengono aggirate, o distrutte in pochi attimi: beffate dalla sagacia di altri uomini, o rese vane dalla incapacità di altri.
Dalla Grande Muraglia fino alla Linea Maginot francese, le fortezze sono giganti dai piedi di argilla.


La cisterna

Data la relativamente bassa quota, l’Enna si presenta in modo diverso rispetto ad altri suoi colleghi: invece di essere isolato nella spoglia nudità dell’alta montagna, è immerso nella rigoglioso bosco di mezza montagna. Da lontano nulla lascia trapelare la presenza della struttura, finché non ci si trova al suo interno: mi ricorda quelle storie di templi nella giungla pluviale, di edifici semi sommersi da liane e felci.
La prima visione è una massa compatta, grigia: la cisterna dell’acquedotto; poi un fossato e siamo sul tetto del blocco batterie, dove grandi buche mostrano le antiche sedi delle cupole girevoli.
Esploriamo fin dove possiamo le gallerie, poi, riprese le moto, scendiamo fino ai livelli inferiori che, a differenze del blocco batterie, sono ridotti a ruderi semicrollati. Nel suo insieme doveva essere una fortezza veramente imponente.


La fortezza


Sul tetto




Ingresso


Il corridoio principale


Presenze umane: qualche militare non is è accorto che la guerra è finita da 90 anni?


Muraglione


Volte crollate

La mattina volge al mezzogiorno, lasciamo il gigante alla sua silenziosa solitudine, per l’ultima razione di sentieri e mule della giornata: l’Obesa e l’Anoressica hanno fatto amicizia, sicuramente si incontreranno ancora per nuove avventure.

Ciao
Aves









Frasca


580

Bella narrazione (anche fotografica) e bei posti.

P.S. : Ma cosa monta, a mò di "bauletto", sul codino del wr, il tuo amico?

Saluti,
580

alves

Citazione di: Frasca il Novembre 17, 2006, 19:03:49 PM
ma che è.....siamo per caso in ferie? :-[

In che senso? Frasca, non l’ho capita questa…

Citazione di: 580 il Novembre 20, 2006, 22:06:02 PM
P.S. : Ma cosa monta, a mò di "bauletto", sul codino del wr, il tuo amico?

Credo sia il marsupio semplicemente appoggiato al parafango.

Ciao
Alves


thecapitan

Complimenti per il giro e per la meta
davvero molto suggestiva  8)
cuore arancio sangue blu    ktm 950 Adv S 2005
                                         ktm exc 525 2007
                                      Socio AFI numero 1153

Publo452

Publo452
Honda XR125L ->http://www.xr-italia.com/forumxr/index.php?topic=35378.0
Cane che abbaia non morde.. però nel dubbio, si scansano tutti -_-"

SUBA

complimenti, bello il racconto , le foto , l'itinerario e la moto usata .
Honda XR600 '92 - KTM 600 LC4 '90 - Yamaha TDM900 ' 04 - Suzuki RM250 '93 - BMW K100RS '87 -

paulogas

bellissima narrazione,grazie; per quanto riguarda quello che ha asserito che eri in ferie ,suppongo che pensasse a un tour in moto di due tre giorni,magari si era dimenticato che uno puo' partire alla mattina e tornare alla sera  ;D ;D ;D ;D oppure e' solo invidia !!!! ;D ;D ;D ;D

wiwa le moto  !!!!!!

PEPEM

bel report e belle foto,... e tra l'altro abbastanza vicino a Verona per un'escursione fuoriporta.....

JUSTFE

Bel giro. Bel report. BeLLi posto. Bella moto.

C'hai culo tu !!!
  Honda XR 600 '89. Aggiornamento a '91 per freno posteriore e forcella anteriore. Distanziali manubrio RAMIREZ e paramani ACERBIS rally con spoiler. Forcella XR400. Pedane Touratech. Portapacchi posteriore ricavato dalla piastra attacco semiali G91Y. Motore e impianto elettrico Dominator (il bottone è una gran cosa).
         BMW R1200GS '07 Alpine White

docmarco62

lei la esce, lui la entra
Vincitore del Trofeo "PISTONASSO 2007" al 3° Gran Premio Tana delle Tigri
Santo del giorno: San Penetrato da Tergo
ALLA LIIIIIIIIIIIIIIBBIA! FATTO!
Putost che tò la dona mi tovi la Gilera...
A Marrakesh sono andato cercando il Fesh Fesh...
e invece poi ho solo trovato me stesh...
Mò me ne vato ammare...
Next Stop...2022 I've a dream